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Truffa del “falso avvocato” questa volta la vittima è un ultraottantenne: la Polizia di Stato sta indagando sull’episodio

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Truffa del “falso avvocato” questa volta la vittima è un ultraottantenne: la Polizia di Stato sta indagando sull’episodio

La Polizia di Stato rinnova i suoi consigli per prevenire e contrastare questa tipologia di reati. Il Questore Maurizio Auriemma: “si conferma fondamentale la nostra azione di assistenza e di informazione delle vittime di reati predatori”

Finti avvocati, falsi carabinieri o poliziotti e fantomatici tecnici di luce o gas, queste sono solo alcune delle ben rodate tecniche di raggiro messe in atto da predoni e truffatori nei confronti delle vittime, che nella maggior parte dei casi sono gli anziani.

Questi tediosi fenomeni criminali che sembrano perfezionarsi nel tempo con stratagemmi sempre più sofisticati, fanno solitamente leva su uno stato di “shock” creato nelle vittime con il prospetto di scenari drammatici di cui sarebbero protagonisti figli o parenti prossimi: incidenti stradali con feriti, fughe di gas ed addirittura, in molti casi, la detenzione in carcere.

Alle persone finite nel mirino dei maestri del raggiro, quasi sempre contattate telefonicamente, sarebbero poi richieste delle ingenti somme di denaro contante o gioielli per scongiurare ogni possibile conseguenza negativa.

Proprio ieri mattina un’anziana ultraottantenne è caduta nella trappola dei malintenzionati.

La donna sarebbe stata contattata sul telefono fisso della propria abitazione in zona Stadio da un sedicente avvocato che le avrebbe riferito di un sinistro stradale causato dalla figlia.

Poco dopo la vittima avrebbe ricevuto una seconda chiamata, questa volta sul cellulare, da parte di fantomatico carabiniere che avrebbe confermato la versione del principe del foro per poi chiederle la somma di 7.000 euro per evitare che la figlia finisse in guai seri.

La donna, non disponendo di una tale somma, a questo punto avrebbe racimolato diversi preziosi che aveva in casa per un valore di circa 3000 euro.

Nel giro di pochi istanti si sarebbe palesato al portone dell’anziana un giovane che, dopo aver arraffato il bottino si sarebbe velocemente allontanato dall’abitazione.

Poco dopo, una volta sentita la figlia, la donna si sarebbe accorta di essere stata vittima di una truffa e così ha immediatamente contattato la Polizia di Stato che sta ora indagando sull’episodio.

Per prevenire e contrastare questi fenomeni è senza dubbio necessaria un’importante azione di sostegno e di informazione delle vittime di reati predatori.

Proprio ieri mattina, infatti, il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma ha firmato in Questura un Protocollo d’intesa volto, tra le altre cose, ad una sempre maggiore assistenza sia psicologica che legale agli anziani truffati che prevede una specifica formazione per gli operatori ed una capillare opera di informazione e sensibilizzazione delle vittime.

L’invito della Polizia di Stato resta quello di rivolgersi sempre ai professionisti della sicurezza chiamando subito il 112NUE e, nell’occasione, rinnova a tutti i suoi consigli:

o   Diffidate da finti tecnici, falsi operai, finti poliziotti, carabinieri, avvocati o sedicenti operatori sanitari;

o   Non aprite la porta di casa a sconosciuti, anche se vestono un'uniforme o assumono l’aspetto di distinti professionisti. Verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli sconosciuti che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo;

o   Nessuno regala soldi o occasioni facili di guadagno quindi diffidate sempre di chi ve le propone;

o   Non bisogna far entrare sconosciuti in casa e comunque non lasciarli mai soli. Spesso mentre il primo complice distrae la vittima con qualche scusa un secondo la deruba;

o   Per nessun motivo mostrare soldi o oro ad estranei, alla domanda se si possiede o si custodisce del denaro o valori in casa la risposta deve essere sempre negativa;

o   Attenzione alla richiesta di somme di denaro urgenti da parte di persone che si fingono amici di parenti, figli, nipoti o amici, i truffatori spesso si informano sulla vita privata per raggirarle;

o   Ricordare che nessun ente effettua controlli di banconote a domicilio;

o   Si raccomanda infine di non dare confidenza a sconosciuti e di avvertire subito le forze di polizia qualora vi sia insistenza nel cercare di entrare nelle rispettive abitazioni.

 

 

 

 


30/01/2024

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