Il Questore Maurizio Auriemma: “sono fiero di stringere la mano a questi ragazzi che, con il loro gesto, hanno ancora una volta evidenziato i valori della nostra Polizia di Stato: coraggio, senso del dovere e spirito di sacrifico per il prossimo”
A Firenze oggi si premia la solidarietà umana e lo si fa proprio nel giorno in cui la tradizione celebra San Martino, famoso proprio per generosità, umanità e grande altruismo dimostrato con il suo gesto di donare a un mendicante metà del proprio mantello per salvarlo dal freddo.
Quest’anno l’Istituto Scudi di San Martino ha deciso di conferire nel Salone dei ‘500 di Palazzo Vecchio quella che rappresenta una delle onorificenze più significative della regione Toscana, anche a due poliziotti protagonisti nel 2019 di un eroico gesto di coraggio in terra lombarda.
Il 26 ottobre di quattro anni fa le strade del lodigiano si ritrovano teatro di una rocambolesca fuga di un’auto, capace in poco tempo di creare il panico dopo aver forzato un posto di controllo delle forze di polizia nel milanese.
Dalla ricostruzione dell’episodio è emerso che il veicolo non si sarebbe risparmiato contromano e pericolose manovre azzardate, con il rischio potenziale di investire qualcuno.
Ma ecco la nostra storia: lo spericolato automobilista viene intercettato nei pressi di Lodi da una volante della Polizia di Stato e parte un lungo inseguimento terminato sulla riva dell’Adda, dove la “pantera” ha un brutto incidente scontrandosi con la macchina in fuga.
Il conducente dell’altra macchina abbandona subito il mezzo e si getta nelle acque, cercando di far perdere definitivamente le sue tracce.
Man mano che si allontana dalla sponda però la questione si complica: la corrente del fiume in piena si fa sempre più forte e alla fine il fuggitivo inizia ad annaspare e chiedere aiuto.
Alle sue grida rispondono proprio i suoi inseguitori: i nostri due agenti, nonostante rimasti feriti e fortemente contusi nell’impatto (con successive prognosi dai 20 ai 40 giorni) onorano ancora una volta la loro amata uniforme, trasformando un’operazione di polizia in una altrettanto impegnativa e rischiosa attività di soccorso pubblico.
Senza alcuna esitazione uno di loro si spoglia del pesante equipaggiamento e, dopo averlo affidato al collega di pattuglia, si tuffa nelle fredde acque; stremato raggiunge e agguanta il corpo finito oramai quasi interamente sotto e resiste fino a quando non riesce a portarlo a riva.
Anche l’altro agente, visibilmente dolorante, non si risparmia ed entra nell’Adda per tirar fuori quell’uomo oramai apparentemente privo di sensi e dare manforte all’altro poliziotto esanime dopo aver tenuto testa alla forza quasi incontrastabile della natura.
Ma una volta sulla terra ferma, non c’è tempo di riprendere fiato, aspettando l’arrivo di altri soccorsi e così l’esperto, seppur giovane, capopattuglia si rimbocca ancora una volta le maniche e inizia a praticare le cosiddette manovre di rianimazione.
Il coraggio e la determinazione dei due agenti delle volanti della Questura di Lodi si rivela in pochi attimi determinante per la vita della persona che poco prima stava invece scappando proprio dai suoi salvatori.
L’uomo, successivamente identificato come un giovane cittadino magrebino, riapre gli occhi: i due poliziotti gli hanno salvato la vita.
Dopo l’intervento dei sanitari si scoprirà poi che quest’ultimo, che con le sue azioni oltre ad aver messo a rischio la sicurezza di pedoni, automobilisti e passanti, si sarebbe anche messo alla guida senza patente e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Una volta fuori pericolo è infatti finito in manette, non mancando tuttavia di ringraziare i suoi due salvatori in divisa.
Questa mattina, prima della consegna del premio, il Questore della provincia di Firenze ha ricevuto i due poliziotti con i quali si è voluto personalmente congratulare, elogiando proprio il loro coraggio, l’altruismo, la determinazione, il forte senso del dovere e l’amore disinteressato per la vita umana che hanno ancora una volta evidenziato i valori propri della Polizia di Stato.