La scorsa estate la vittima - una ragazza di 23 anni rimasta paraplegica - dopo i “no” alle avances sessuali del connazionale, era volata giù da una finestra al 2° piano della sua abitazione
Questa mattina, la Squadra Mobile della Questura di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Firenze - dr.ssa Paola Belsito - su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze - dr.ssa Concetta Gintoli - nei confronti di un cittadino nigeriano di 43 anni accusato di tentato omicidio ai danni di una giovane connazionale.
Le indagini della Sezione Reati Contro la Persona della Squadra Mobile fiorentina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze, hanno consentito di accertare che il defenestramento della 23enne nigeriana, avvenuto a Firenze la sera del 26 luglio 2017, in via Filangieri, non era riconducibile ad un tentativo di suicidio ma all’azione violenta del connazionale 43enne - proprietario dell’abitazione - nel corso di un litigio scaturito dal rifiuto della donna di cedere alle sue avances sessuali.
Quella sera, il destinatario della odierna misura restrittiva, ascoltato dagli agenti della Squadra Volanti, aveva raccontato che l’inquilina era molto nervosa; poco prima, infatti, l’aveva sentita urlare a telefono, mentre parlava con la sua famiglia in Nigeria. Dopo aver chiacchierato un po’ con la ragazza per calmarla, era andato nella sua camera, lasciando la connazionale nella cucina. Verso le 22.45, tornato in cucina per prepararsi da mangiare, non vedeva più la ragazza e, dopo aver controllato in tutte le stanze, affacciatosi alla finestra della cucina, la vedeva riversa sull’asfalto.
Pochi giorni dopo, però, la donna, risvegliatasi dal coma, ha fornito agli investigatori una versione completamente diversa di quanto accaduto quella sera.
La giovane ragazza nigeriana, infatti, ha raccontato che quel pomeriggio non aveva avuto alcun contatto telefonico con la sua famiglia in Nigeria - che non sentiva da oltre un mese - e che, invece, c’era stata una discussione con il suo connazionale, a causa dei suoi “no” alle ripetute richieste di rapporti sessuali.
Mentre erano in cucina, impaurita dagli schiaffi ricevuti poco prima e dalle minacce del nigeriano, indietreggiava fino a trovarsi con la schiena appoggiata alla finestra aperta, quando il proprietario l’ha spinta facendola volare giù.
Il destinatario della misura si trova nel carcere di Sollicciano, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.