L'altro ieri la Mobile interveniva presso lo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura in quanto gli impiegati avevano segnalato la presenza di una cinquantenne veronese, presentatasi in qualità di avvocato appartenente al Foro di Verona, che aveva prodotto dei documenti palesemente contraffatti relativi alla pratica di ricongiungimento familiare di una cittadina cinese.
Durante l'esame di tale carteggio il personale prefettizio si era accorto della notevole diversità tra le firme apposte sui vari moduli e dai successivi accertamenti effettuati gli agenti verificavano che la documentazione in questione era con certezza falsa. La donna veniva pertanto tratta in arresto e immediatamente liberata come disposto dal P.M. di turno.
Gli ulteriori controlli degli investigatori consentivano di appurare che in realtà la signora era una sedicente avvocatessa in quanto per analoghe vicende era stata radiata dall'Ordine.