Un luogo della memoria: la Caserma Bevilacqua.
Su iniziativa del Questore della Provincia di Ferrara, dottor Luigi Mauriello, la ricorrenza del Giorno della memoria 2012 quest'anno ha avuto il suo momento apicale nella cerimonia organizzata nella mattinata del 25 gennaio alla caserma "Bevilacqua" di via Ercole I d'Este, sede dell'ufficio personale della Questura. All'evento, oltre alle autorità civili e militari, erano presenti quattro classi di studenti delle scuole "Copernico-Carpeggiani", "Vergani", "Carducci" e "San Vincenzo", una rappresentanza del personale della Polizia di Stato e Amministrazione Civile, il Rabbino Capo Luciano Caro e il dottor Franco Schonheit, uno dei pochissimi ferraresi di religione ebraica sopravvissuti ai campi di sterminio. Dopo aver chiesto di osservare un minuto di raccoglimento per tutte le vittime dell'olocausto, di tutte le persecuzioni e di tutte le guerre, il Questore Luigi Maurillo ha rivolto un particolare ringraziamento al dottor Schonheit per aver voluto condividere un momento così emozionante e denso di significato. Il dottor Mauriello ha inoltre ricordato Giovanni Palatucci, Questore reggente di Fiume morto il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento di Dachau, "colpevole" di aver aiutato cinquemila ebrei a fuggire dall'Italia e per questo nominato da Israele Giusto tra le nazioni.
Per capire le ragioni della scelta di questo luogo della memoria bisogna ritornare al 5 febbraio 1944, quando nell'edificio venne recluso un gruppo di ebrei ferraresi prima di essere condotto a Fossoli, località in provincia di Modena e centro di smistamento per i campi di sterminio. E' in atto una ricerca per ricostruire la storia degli internati che saranno ricordati anche con una lapide - ha aggiunto il Questore -, che con tutta probabilità verrà scoperta per il Giorno della Memoria 2013, per dare ai ferraresi la possibilità di ripercorrere e riscoprire "un periodo che non va assolutamente dimenticato". I rinchiusi nella caserma facevano parte della seconda massiccia retata di ebrei successiva a quella avvenuta nella notte del 14 novembre 1943. Dopo il bombardamento del 29 gennaio 1944 che aveva reso del tutto inagibile il carcere di via Piangipane, gli ebrei maschi furono evacuati alla "Bevilacqua" mentre parte delle donne furono internate presso il carcere di Portomaggiore.
Gli alunni dei citati istituti, dopo un'introduzione storica della professoressa Quarzi, hanno avuto il privilegio, come sottolineato dal Questore, di incontrare Franco Schonheit, "una pagina di storia vivente" che miracolosamente scampò allo sterminio, assieme al papà e alla mamma, facendo ritorno a Ferrara a guerra finita. Schonheit che all'epoca aveva diciassette anni ed era studente del ginnasio, fu arrestato e portato prima a Fossoli e il 2 agosto del 1944 a Buchenwald, dove trascorse il periodo della prigionia insieme al padre. Dal Presidente Napolitano, che ha voluto incontrarlo in una sua visita a Ferrara, gli è stato espressamente chiesto di raccontare, di testimoniare, di incontrare gli studenti. Tre studenti della classe IV G del Liceo Carducci, Luca Cecere, Chiara Cecchi, Gessica Festi, hanno letto alcuni commoventi brani riguardanti il campo di Fossoli tratti dal Libro di Liliana Picciotto Fargion "L'alba ci colse come un tradimento : gli ebrei nel campo di Fossoli 1943-1944".
Si segnala inoltre la grande partecipazione della cittadinanza che ha riempito fin oltre la capienza l'aula "Fardella" della Caserma "Bevilacqua" approfittando della occasione unica di poter ascoltare un sopravissuto parlare dai luoghi dove furono rinchiusi ferraresi di religione ebraica.
La conclusione degli interventi è stata affidata al Rabbino Capo professore Luciano Caro che ha spiegato il significato del silenzio degli ebrei, argomento già introdotto dal Questore di Ferrara, e rivolgendosi ai ragazzi gli ha esortati a ricordare senza odiare alcuno.
