Quattro arresti, uno in provincia di Ferrara
Sgominata associazione dedita alla tratta transnazionale di esseri umani. Quattro i cittadini di nazionalità nigeriana arrestati (un uomo e tre donne). A Ferrara è stata rintracciata e sottoposta a fermo la nigeriana O.A., classe 1987 una delle principali promotrici di tale associazione a delinquere. La Squadra Mobile ferrarese ha collaborato con la Squadra Mobile di Ragusa e lo S.C.O. all'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania denominata OPERAZIONE "BABA-LOA". La Procura Distrettuale Antimafia di Catania ha emesso 4 fermi di indiziato di delitto per evitare la fuga delle "maman", le sfruttatrici delle giovani. Le vittime sono tutte donne nigeriane sottoposte a rito voodoo e costrette a prostituirsi per pagare un finto debito di 30.000 euro. Tante sono state le minorenni sottratte alla tratta di esseri umani dalla Polizia. Una ragazza è stata liberata dal Servizio Centrale Operativo, dalla Squadra Mobile di Ragusa e di Novara nel centro cittadino piemontese, doveva pagare 25.000 euro per essere libera. La rete criminale aveva dei punti di riferimento in Libia, Nigeria e in diverse regioni d'Italia. Sconcertanti le dichiarazioni delle giovanissime vittime fatte agli investigatori: "mi avevano detto che una volta in Italia sarei andata a scuola e poi avrei fatto la baby sitter per mantenermi; appena ho messo piede sul barcone ho scoperto che mi sarei dovuta prostituire", e ancora, "in Nigeria e in Libia mi hanno costretta ad avere rapporti sessuali, altrimenti non mi avrebbero fatta partire". Sbarcate a Pozzallo a febbraio 2015, sono state sottratte alla rete criminale dalla Squadra Mobile di Ragusa che grazie alla collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, le ha rifugiate presso una casa accoglienza in territorio ibleo.