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SQUADRA MOBILE – In carcere pusher tunisino che spacciava sui Baluardi

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Nuovo duro colpo della Sezione Antidroga allo smercio di droga cittadino

Le indagini della Sezione antidroga della Squadra Mobile di Ferrara diretta dal Vice Questore Aggiunto dr. Andrea CRUCIANELLI, hanno consentito di ricostruire una rete di spaccio di hashish sulle mura cittadine dei Baluardi, da tempo luogo di ritrovo di numerosi pusher tunisini che smerciavano lo stupefacente a giovani consumatori. Dopo l'omicidio di HAMED Tarek, il traffico di droga della zona - fino ad allora nelle gestito da marocchini - è passato in mano a tunisini aiutati da una "batteria" di connazionali di Brescia. S.M., queste sono le iniziali del nome della giovane donna arrestata la settimana scorsa sempre per spaccio che fungeva da trait d'union tra le città di Ferrara e Brescia, dopo il suo trasferimento in questo capoluogo, per l'ottima conoscenza della lingua araba aveva stretto legami di amicizia con numerosi tunisini i quali la ospitavano nelle loro abitazioni. La ragazza in questo scorcio di vita ferrarese conosce il cittadino tunisino K.A. detto "Rouge", classe 1986 clandestino colpito da Ordini di espulsione dei Questori di Brescia, Trieste e Varese e che annovera precedenti per rapina e spaccio - trovato in possesso lo scorso settembre a Milano di 1 kg. di hashish -, e con lui nasce una relazione sentimentale che li porta a convivere prima in un appartamento del quartiere Doro e poi in un appartamento nella centrale Via XX Settembre, dove il canone mensile pagato è di 500 euro al mese. Come si procurano le risorse economiche per far fronte a tale impegno essendo entrambi senza lavoro? Questi sono gli interrogativi che si pongono gli investigatori della Sezione Antidroga. Infatti le ipotesi fino ad allora non comprovate si concretizzano lo scorso settembre quando il tunisino, unitamente ad un connazionale vengono tratti in arresto perché trovati con un chilogrammo di hashish comprato a Milano e destinato al mercato ferrarese. Gli inquirenti sostengono che con cadenza settimanale K.A. e i suoi "collaboratori" si recavano in treno a Milano per reperire l'hashish che portavano a Ferrara per poi smerciarlo sulle mura cittadine. A seguito di quell'arresto i due vengono condannati dal Tribunale di Milano e sottoposti agli arresti domiciliari presso l'abitazione di via XX Settembre. K.A., non potendo più uscire liberamente dall'abitazione passa il testimone alla convivente. Gli investigatori ferraresi si concentrano quindi sui movimenti della donna e, infatti, passato un po' di tempo anch'ella viene arrestata per spaccio e rinchiusa nelle carceri di Bologna. Per cui non avendo più titolo a vivere nell'appartamento della convivente titolare del contratto di affitto dell'abitazione di Via XX Settembre, la Squadra Mobile ha chiesto al Giudice del Tribunale di Milano l'aggravamento della misura inflitta al tunisino che puntualmente è stata disposta in data 06 novembre c.a. Nel pomeriggio del 7 c.m. la Sezione antidroga si è recata presso l'abitazione dove K.A. stava scontando gli arresti domiciliari e lo ha condotto nelle carceri di via Arginone. I vicini di casa della persone arrestate da oggi sono più tranquilli in quanto la permanenze dei predetti aveva turbato la loro vita quotidiana notando un continuo andirivieni di stranieri che a qualsiasi ora del giorno e della notte frequentavano quell'immobile facendo rumori ma cosa ancor più grave commettendo illeciti di varia natura.


09/11/2014

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