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La Squadra Mobile ha arrestato nel corrente mese per spaccio di sostanze stupefacenti due cittadini nigeriani domiciliati a Ferrara. I due extracomunitari avevano organizzato i loro traffici nella nota zona del terminal ferroviario e del "grattacielo". Il primo di questi è J.F., di anni 25, ammanettato il 1° gennaio scorso in esecuzione all'Ordinanza di Custodia in Carcere del G.I.P. del Tribunale di Ferrara emessa nel 2010 e, dunque, resosi irreperibile fino al giorno del suo rintraccio avvenuto in collaborazione con personale della Polizia di Frontiera presso l'aeroporto di Bergamo mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Finlandia. Allo spacciatore sono stati contestate numerose cessioni di cocaina - tutte comprovate dagli investigatori con riscontri fotografici e filmati -, risalenti al periodo che va dal settembre 2009 al maggio 2010 a diversi assuntori per lo più di questo capoluogo ma anche di Bondeno, Portomaggiore, Casumaro, Copparo. Il quantitativo standard ceduto era di circa mezzo grammo e veniva venduto al prezzo di 25 Euro. Peter era il suo pseudonimo con il quale era conosciuto dai clienti ai quali - i più fidati -, portava la "merce" addirittura a domicilio dopo essersi accordato telefonicamente, mentre agli altri assuntori, dava appuntamento nelle vie della zona grattacielo, nei giardini vicino alla sede dell'ASL nascondendo la dose in bocca. Il secondo provvedimento restrittivo riguarda un 19anne, A.O., che è stato arrestato in esecuzione dell'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere sempre del G.I.P. del Tribunale di Ferrara per le cessioni di droga che come il suo connazionale era solito effettuare nella zona della stazione ferroviaria e del "grattacielo". Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno ammanettato lo scorso 3 gennaio in Via Fausto Beretta. Dai riscontri video al cittadino di colore sono state contestate circa 150 cessioni di cocaina - dosi di un grammo della somma di 30/40 Euro l'una -, nel periodo che va dall'ottobre 2011 all'ottobre 2012. Conosciuto col nome di VITO effettuava le sue consegne in bicicletta, con la quale riusciva a coprire i quartieri dell'interland come il Barco e il Doro. Le indagini hanno permesso di accertare che almeno in un'occasione iniziando il suo giro aveva al seguito una calza con un centinaio di palline di cocaina termolsaldate già pronte per essere vendute. Questo metodo si può ritenere inusuale e spregiudicato per uno spacciatore nigeriano, il quale solitamente gira con pochissime dosi al seguito. Il particolare serve però a rendere l'idea del grande giro di clienti che VITO si era costruito negli anni.