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Proseguono i servizi straordinari di controllo del territorio in zona grattacielo disposti con ordinanza del Questore.
Nel corso di un pattugliamento a largo raggio personale dell'antidroga della Squadra Mobile, impiegato unitamente a personale dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico nella predetta attività di prevenzione, effettuava un controllo in zona stadio, costantemente attenzionata dalla Forze dell'Ordine ed oggetto di segnalazioni da parte di cittadini residenti che lamentano il fenomeno di spaccio di strada.
Alle 22 del 6 settembre scorso l'equipaggio notava un cittadino nigeriano all'altezza di corso Piave in compagnia di un ragazzo italiano.
I due camminavano sul marciapiede (il nigeriano aveva la bicicletta a mano) e, giunti all'altezza dell'incrocio con Via Vittorio Veneto, nel momento in cui stavano per separarsi, gli operatori, che avevano seguito le loro mosse, prontamente intervenivano al fine di effettuare un controllo per verificare la natura di quel sospetto incontro.
Al momento del controllo il giovane italiano, preoccupato, gettava a terra l'involucro di cellophane nero appena ricevuto dal nigeriano che prontamente veniva recuperato dagli investigatori mentre il nigeriano veniva bloccato per evitarne la fuga.
Recuperata la dose di marijuana (quasi 2 grammi) il cliente, che non aveva ancora fatto in tempo a pagare il suo fornitore, confermava di aver ricevuto la droga dall'extracomunitario incontrato "per caso" in quel quartiere.
Il trafficante nigeriano veniva quindi arrestato nella flagranza di tale cessione.
O. S. venticinquenne nigeriano, in Italia dal 2010 proveniente da Lampedusa, conosciuto dalle Forze dell'Ordine e più volte controllato dalla Polizia assieme ad altri suoi connazionali, risulta aver richiesto lo status di rifugiato politico, negato dalla commissione competente; tuttavia, avendo presentato ricorso tramite il suo legale nei confronti di tale provvedimento, sino a quando non scadono i termini del ricorso lo straniero ha diritto di rimanere in Italia.
L'arrestato, molto scaltro, era solito portare al seguito esigue quantità di marijuana proprio per evitare l'arresto che poteva essere effettuato solo in caso di flagranza nella cessione. In caso di semplice controllo avrebbe sempre potuto dichiarare agli operatori di polizia di essere un assuntore, circostanza credibile data l'esiguità della sostanza.
Ha patteggiato 8 mesi e 2.000 euro di multa; rilasciato perché incensurato e regolare.