In data 01 giugno u.s. il signore ferrarese denunciava di aver subito poco prima il furto del proprio telefono cellulare da parte di un giovane di probabile etnia rom. Nello specifico precisava che mentre si trovava al lavoro presso gli uffici di un'agenzia immobiliare del centro città, entrava un giovane di chiara etnia rom il quale chiedeva l'elemosina mostrando un foglio manoscritto. Il giovane si portava inizialmente verso la scrivania di alcuni colleghi di lavoro dove però veniva immediatamente allontanato e subito dopo si portava nei pressi della postazione di lavoro del derubato dove appoggiava il foglietto manoscritto sopra il telefono del denunciante che si trovava riposto sulla scrivania, chiedendo qualche spicciolo. Al diniego del ferrarese il giovane riprendeva il proprio foglio e usciva precipitosamente dagli uffici. Dopo qualche minuto la vittima si avvedeva della sparizione del proprio cellulare sicuramente asportato dal giovane rom. Il derubato informava immediatamente il 113 dell'accaduto che lo invitava a recarsi presso questi Uffici per formalizzare l'accaduto. Constatato che sia la parte lesa che un collega d'ufficio erano in grado di riconoscere senza ombra di dubbio il giovane malvivente, si invitavano entrambi presso gli uffici della squadra mobile dove veniva loro mostrato nelle modalità previste per legge un album fotografico all'interno del quale veniva riconosciuto l'autore del furto un giovane slavo in Italia s.f.d., persona conosciuta dagli scriventi come dedita all'accattonaggio con precedenti specifici per furto.
Veniva quindi indagato in stato di libertà per furto aggravato.