Nella nottata fra venerdì e sabato scorsi, alle ore tre, quattro individui venivano notati da una pattuglia composta da personale del Reparto Prevenzione Crimine "Emilia Romagna" di Bologna impegnata in un servizio antisciacallaggio nelle zone più fortemente colpite dal recente evento tellurico, in un campo agricolo nelle vicinanze di una cascina fra San Carlo e Mirabello. Con altre autopattuglie chiamate per dare manforte il gruppo veniva bloccato e gli operatori procedevano all'identificazione dei suoi componenti: un 16enne e un 30enne residenti a Berra, un 31enne della provincia di Varese e un 26enne copparese. Dal controllo dei loro nominativi nella Banca Dati delle Forze di Polizia emergevano a carico di ognuno precedenti per reati contro il patrimonio. Gli operatori verificavano però che non portavano con sé attrezzi atti allo scasso e quantitativi di denaro o oggetti preziosi di cui non sapessero giustificarne la provenienza. Inoltre l'esame dei probabili accessi alla case rurale non evidenziava segni di effrazione. Pertanto tre di loro venivano allontanati dalla zona mentre il minore veniva affidato al padre che giungeva in compagnia di una sua sorella. Quest'ultima B.E., classe '79 e originaria della Yugoslavia, senza che nulla lo potesse giustificare, prendeva a male parole gli operatori inveendo nei loro confronti anche con frasi intimidatorie che le costavano una denuncia in stato di libertà per minaccia e ingiurie a pubblico ufficiale.
Presi sciacalli che nella notte si aggiravano nelle campagne di Mirabello
28/05/2012