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Due fermi eseguiti dalla Squadra Mobile per l’uccisione di Tarek

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L’attività degli inquirenti della Mobile porta in carcere due cittadini tunisini che hanno partecipato alla rissa conclusasi con la morte di Tarek

Quando il personale della Questura la sera del 29 aprile scorso arrivò nel sottomura prospiciente il bastione di Sant'Antonio trovò a terra il corpo di Tarek oramai esanime ma nessuno dei responsabili di tale tragica dipartita. Solamente estendendo il raggio della loro ricognizione gli inquirenti rintracciarono in Via Volano un minorenne marocchino che per le varie lesioni d'arma da taglio veniva ricoverato al Sant'Anna.

Dalla successiva ricostruzione di quanto accaduto quella sera gli investigatori appuravano che il citato minorenne aveva partecipato dell'aggressione del Tarek e che probabilmente si era procurato quelle ferite nella fasi concitate della schermaglia. Il P.M della procura dei minori emetteva quindi nei suoi confronti un provvedimento di fermo di indiziato di delitto che la Mobile eseguiva il 2 maggio traducendo il soggetto al Carcere minorile di Via del Pratello di Bologna.

Nella successiva serata del 1 maggio gli uomini delle volanti e della squadra mobile intervenivano nei pressi di un bar della vicina Santa Maria Maddalena ove era stata segnalata una aggressione in atto ai danni di un cittadino marocchino. Da una prima ricostruzione di quanto accaduto fatta sempre dagli inquirenti emergeva che il citato magrebino, poi identificato per Said di anni 23 anni, era stato riconosciuto da un gruppo di tunisini fra coloro che avevano partecipato all'aggressione mortale del 29 aprile scorso e pertanto il giovane fiutato il pericolo di una cruente ritorsione fuggiva cadendo però a terra e riportando nell'incidente una ferita lacero contusa al ginocchio. Rialzatosi segnalava la sua presenza al personale di una volante che nel frattempo era colà giunto, il quale lo conduceva in ospedale per le cure del caso.

In conclusione gli investigatori della Squadra Mobile raccolte le testimonianze di alcuni tunisini che dichiaravano oltretutto di essere stati presenti all'efferato omicidio del 29 aprile scorso e che indicavano SAID come uno dei partecipanti alla tragica rissa ottenevano sul conto di quest'ultimo la convalida di un fermo rinchiudendolo così nelle patrie galere.


05/05/2012

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