Sono stati arrestati i due malviventi responsabili della rapina avvenuta il 27 luglio alla Banca Popolare di Ravenna di Via Bologna
I classici pendolari del crimine. Ma grazie all'acume investigativo degli agenti della Squadra Mobile, sono stati ritenuti responsabili della rapina che il 27 luglio scorso gli aveva fruttato la somma di 21mila euro.
Le potenzialità dei sistemi informatici della Polizia di Stato sono aumentate notevolmente in questi anni di pari passo con lo sviluppo di nuove tecnologie. I dati della rapine vengono sistematicamente immessi in un sistema che consente la diffusione in tempo reale a tutte le Questure italiane.
I due responsabili della scorribanda, il giorno successivo all'evento criminoso hanno avuto la sfortuna di imbattersi in un controllo di una pattuglia della Polizia Stradale di Arezzo. Dall'identificazione emergeva la loro pericolosità sociale, gravando sul loro "groppone" precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Venivano inoltre trovati in possesso della somma all'incirca corrispondente al bottino della rapina, suddivisa in diversi mazzette di banconote opportunamente celate in vari punti della Seat Ibiza dove si trovavano a bordo e addosso alla loro persona. Tra l'altro uno di questi provava a farsi beffa della professionalità degli agenti tentando di ingannarli sul proprio vissuto "professionale" mostrandogli un documento falso; infatti dagli accertamenti fotosegnaletici risultava sottoposto agli obblighi di sorveglianza speciale.
Così tutti i dati in possesso degli investigatori della Squadra Mobile veniva verificati; le prove indiziarie venivano sottoposte a riscontro e tutte le testimonianze delle vittime e dei testimoni erano attentamente vagliate.
La quadratura del cerchio la disponeva il P.M. con la richiesta di una perizia antropometrica da effettuarsi tramite consulente tecnico, volta a stabilire con assoluta certezza scientifica, se i fotogrammi estrapolati dal filmato in cui veniva ritratto uno dei due sospettati e più precisamente colui che si era introdotto all'interno dell'istituto di credito, erano compatibili con il malvivente. La consulenza non lasciava ombra di dubbio e pertanto a carico dei due veniva emesso l'ordine di carcerazione.
Nella giornata del 9 novembre u.s., personale della Sezione Rapine della locale Squadra Mobile, unitamente a personale del Commissariato di Polizia di San Giovanni Barra (NA), dopo appostamenti traeva in arresto DM.V. nei pressi della sua abitazione in una zona ad alta densità camorristica. Per quanto riguarda invece il complice, LP.C., gli veniva notificata l'ordinanza di custodia cautelare all'interno del carcere di Sollicciano (FI).