POLIZIA DI STATO: commemorazione di Giovanni Palatucci, il funzionario di Polizia che salvò dal genocidio molti ebrei.
Il 10 febbraio ricorre il 78° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, già Questore di Fiume, deceduto nel 1945 nel campo di concentramento di Dachau, Medaglia d'Oro al Merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato dal genocidio molti ebrei.
Nella mattinata odierna, in memoria del Funzionario di Polizia, è stata deposta una corona di alloro all’ulivo e alla targa a lui dedicata, nel piazzale della Caserma Bevilacqua sede della locale Questura.
Alla cerimonia erano presenti, le autorità cittadine civili militari e religiose della città, una rappresentanza dell’A.N.P.S..
Palatucci nacque a Montella (AV) il 31 maggio 1909. Avvocato, non esercitò la professione forense per intraprendere la carriera nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e fu assegnato a Genova come Vice Commissario. Dal 15 novembre 1937 fu responsabile dell’Ufficio Stranieri della Questura di Fiume, adoperandosi a favore degli ebrei e dei perseguitati politici e razziali e nominato successivamente Questore reggente. In 7 anni, salvò da sicura deportazione e morte molti ebrei stranieri e italiani.
Il 13 settembre 1944 fu arrestato e ristretto nel carcere Coroneo di Trieste e sottoposto a tortura presso la risiera di San Sabba. Il 22 ottobre successivo fu deportato, quale prigioniero politico, nel lager di Dachau in Germania, dove morì per gli stenti e le vessazioni subite, il 10 febbraio 1945, a soli 36 anni.
L’organizzazione storica dell’iniziativa è stata curata dalla Professoressa Anna Maria Quarzi direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara con la collaborazione di due allievi della scuola di arte cinematografica “Florestano Vancini”.
Il Questore di Ferrara, Salvatore Calabrese, nel suo discorso, ha ricordato la figura di Giovanni Palatucci, funzionario di Polizia che “ha anteposto le ragioni della coscienza alla violenza prevaricatrice della dittatura, votato ad un senso superiore del dovere”.