VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLA MOGLIE AMMONIMENTO DEL QUESTORE
Una convivenza con il marito che già dai primi tempi del matrimonio manifesta le prime tensioni, dovute principalmente ai comportamenti tenuti dall’uomo e non consoni alla vita familiare. L’ultimo litigio risale a qualche mese fa quando la parte lesa scopre, guardando il cellulare del coniuge, alcune conversazioni con una donna. Alla richiesta di spiegazioni l’uomo, oltre a negare la situazione, si avventava contro la moglie e iniziava a picchiarla con calci, pugni e a sbatterle la testa contro il muro, alla presenza dei tre figli minori.
Il Questore di Ferrara, Cesare Capocasa, dopo gli ultimi avvenimenti lesivi, previa verifica dei fatti indicati, attraverso l’acquisizione dei necessari elementi informativi e delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, ha disposto e fatto notificare la misura dell’Ammonimento.
Attraverso questo strumento giuridico, la legislazione italiana consente alla persona offesa di segnalare condotte antigiuridiche e lesive senza iniziare immediatamente un procedimento penale, è infatti sufficiente che la persona esponga i fatti presso l’ufficio di Polizia, il quale, valutata la segnalazione attraverso una fase istruttoria di vera e propria attività investigativa, valuterà se applicare o meno la misura il provvedimento in questione. Il legislatore ha stabilito, inoltre, che non solo la vittima, bensì chiunque, in caso di percosse o lesioni, possa segnalare i fatti e chiedere un ammonimento mantenendo l’anonimato nell’ambito del procedimento amministrativo.
L’uomo è stato invitato a recarsi presso il C.A.M. (Centro Uomini Maltrattanti) in relazione al vigente “Protocollo Zeus”. Tale protocollo, dopo Milano, Cagliari e Mantova, è stato sottoscritto anche a Ferrara il giorno 11 dicembre u.s. e prevede l’introduzione, nei decreti di ammonimento per stalking e maltrattamenti (cosiddetti “reati sentinella”), di un percorso trattamentale per gli autori di tali condotte al fine di interrompere una rischiosa escalation
Il Questore Capocasa: Non si arresta la strage delle donne violentate, maltrattate, uccise da chi diceva di amarle, per un “NO” per un rifiuto, perché non si accetta la fine di una relazione. In questo contesto così preoccupante l’operato dei Centri Antiviolenza è fondamentale per offrire alle vittime con assoluta professionalità il supporto emotivo e psicologico indispensabile a trovare la forza di denunciare. Ma questo non basta, è giunto il momento di cambiare passo e tracciare una road map concreta e impegnativa per la parità di genere. Innanzitutto l’occupazione per le donne è un pre-requisito, un volano di libertà, a cui devono seguire veri gesti di antiviolenza. Poi gli uomini devono assumere la responsabilità collettiva di contrastare la violenza compiuta da alcuni di loro. Quindi occorre rafforzare le misure di prevenzione delle vittime e dei figli, finanziare la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio. Le molestie sessuali devono diventare reato, con un’aggravante per i luoghi di lavoro e di studio e i reati contro le donne devono essere considerati eurocrimini, come il terrorismo. Queste possono essere le armi per richiedere un vero cambiamento culturale capace di restituire a ciascuna donna il diritto a essere pienamente libera, pienamente se stessa.
Invito che ripeto sempre, come un mantra: “ vinci le tue paure, i tuoi dolori, la tua vergogna, non sei sola, denuncia !! Aiutaci ad aiutarti – Noi ci siamo sempre . “