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RIMPATRIATO UN CITTADINO MAROCCHINO CLANDESTINO E PREGIUDICATO
Il controllo della regolarità della presenza degli stranieri che si trovano sul territorio è compito primario delle Forze di Polizia e in primo luogo della Polizia di Stato, attraverso l’operato degli Uffici Immigrazione.
Tale azione consegue la piena efficacia anche mediante una successiva ed effettiva attività di accompagnamento ai C.P.R. (Centri di permanenza per i rimpatri) e di rimpatrio di coloro che non hanno titolo d’ingresso o a permanere nel nostro Paese. Spesso si tratta di soggetti “destabilizzanti” per l’ordine e la sicurezza pubblica che sono dediti alla commissione di delitti o spacciano sostanze stupefacenti.
Gli Agenti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ferrara, dopo un’attenta e continua attività informativa hanno rintracciato e accompagnato negli uffici della Questura un cittadino marocchino di anni 45 per valutare la sua posizione giuridica in ragione sia dei suoi precedenti penali e di polizia che sulla sua permanenza sul T.N..
Il predetto all’esito del foto-segnalamento è risultato irregolare con ingresso clandestino in Italia nel 2007 e non aver mai conseguito o richiesto alcun titolo per un regolare soggiorno oltre ad annoverare procedimenti penali per reati di violenza sessuale, lesioni personali e porto di armi e oggetti atti ad offendere. Riconosciuto affetto da disturbo psichico all’atto della scarcerazione, il Tribunale di Firenze disponeva l’applicazione della misura di sicurezza del ricovero presso una struttura dedicata nonché l’espulsione dal T.N..
L’Ufficio Immigrazione, attesa la posizione del cittadino marocchino nonché la volontà espressa dallo stesso di rientrare nel paese di origine, attivava immediatamente le procedure di identificazione dello straniero presso il consolato del Marocco di Bologna, ottenendo non con poca difficoltà, causa chiusura delle frontiere dovuta all’emergenza COVID, il riconoscimento del cittadino marocchino e il rilascio del lasciapassare utile al rimpatrio.
Successivamente al fine di garantire il positivo esito del rimpatrio e la tutela dello straniero, l’Ufficio Immigrazione richiedeva e otteneva dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione la presenza di personale specializzato addetto alla scorta tecnica dell’espulso a bordo dell’aereo.
Al termine delle predette formalità il tunisino veniva accompagnato alla frontiera aerea di Bologna ed imbarcato sul volo diretto a Casablanca.