MALTRATTA LA CONVIVENTE AMMONIMENTO DEL QUESTORE
L’impennata di violenza non si arresta, tante, troppe donne continuano a subire maltrattamenti e a morire. Già nello scorso lockdown sono aumentate le violenze domestiche in quanto le donne rinchiuse in casa con i loro aguzzini avevano ancor più difficoltà nel chiedere aiuto.
Non abbassiamo la guardia, la lotta alla violenza di genere deve continuare e invitiamo le donne, come sempre, a denunciare, per salvaguardare la loro incolumità, la loro vita e rivolgersi ai centri e agli sportelli antiviolenza.
Una convivenza durata poco più di un semestre, caratterizzata, fin dall’inizio, da continue vessazioni, minacce e violenze da parte del compagno, il quale era solito manifestare una gelosia morbosa nei confronti della vittima, aggravata inoltre da un uso di sostanze psicotrope.
La vittima aveva cercato più volte di allontanarsi, ma di fronte alle promesse del compagno di migliorare il suo comportamento, decideva sempre di riconciliarsi, nonostante che dopo un breve periodo di apparente tranquillità, ricominciassero i maltrattamenti con frequenti insulti, minacce, anche di morte, percosse e danneggiamenti degli oggetti domestici.
L’ultimo atto di violenza provocato da una grave perdita di controllo cagionava alla donna lesioni personali.
La donna precisava che nei precedenti atti di violenza non aveva mai chiamato o denunciato i maltrattamenti subiti.
Il Questore Capocasa, dopo l’ultimo evento, previa verifica dei fatti indicati, attraverso l’acquisizione dei necessari elementi informativi e delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti, ha disposto la misura dell’AMMONIMENTO e, stante la gravità della vicenda, l’indagine avviata attraverso la procedura del “codice rosso” si è conclusa con l’emissione da parte del GIP della misura cautelare personale “dell’allontanamento dalla casa familiare “ con prescrizione di non avvicinarsi ai luoghi di abituale abitazione privata, al domicilio della famiglia d’origine, al luogo di lavoro e a tutti i luoghi in cui si svolgono le ordinarie attività di vita della vittima.
Con la misura dell’AMMONIMENTO, viene intimato all’uomo di desistere da comportamenti e atti che possano mettere in pericolo l’incolumità o la sicurezza fisica o psicologica dei familiari, informandolo sui contenuti del protocollo ZEUS, che prevede un percorso trattamentale di recupero volontario degli uomini maltrattanti che può rivelarsi particolarmente prezioso per tutelare meglio le donne e interrompere una rischiosa escalation nonchè prevenire tante possibili forme di violenza di genere. Intervenire in tempo vuol dire arrestare quel circuito e spesso scongiurare conseguenze molto gravi.
Si rammenta l’utilizzo dell’applicazione “ YOUPOL” facilmente scaricabile da internet sul proprio smartphone, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
L’App Youpol è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
È inoltre possibile dall'app chiamare direttamente la sala operativa 113 della Questura.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima. Anche chi è stato testimone diretto o indiretto - per esempio i vicini di casa - può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.
“Vincete la paura, rompete l’isolamento e la vergogna. Uscite dal silenzio.” L’appello che il Questore Capocasa, ripete ininterrottamente come un mantra.