POLIZIA DI STATO TRUFFATO DA UN FALSO BANCARIO
La Polizia Postale al termine di una complessa attività di indagine ha identificato il presunto autore di una truffa perpetrata tramite una chiamata telefonica da parte di uno pseudo bancario che ha letteralmente depauperato il conto corrente di un uomo ferrarese di anni 55 per un danno complessivo di circa 12.000,00 euro.
La vittima si presentava negli uffici della Polizia Postale per denunciare che aveva ricevuto una chiamata dal proprio istituto di credito da parte di un uomo che si qualificava come dipendente della Banca, informandolo che era in atto un utilizzo fraudolento della propria carta bancomat e movimentazioni sospette sul proprio conto corrente.
La vittima nel contempo veniva invitata a eseguire una procedura per motivi di sicurezza bancaria per impedire che tali operazioni bancarie potessero andare a buon fine.
Nello specifico, il truffatore richiedeva alla parte offesa di entrare nell’app. della propria banca e digitare il proprio PIN d’accesso per poi uscire dall’applicazione, attendere la notifica tramite SMS di un nuovo codice e di comunicarglielo, per poi attendere da lì a breve la conferma buon esito della procedura tramite e-mail.
La vittima, non vedendo arrivare la conferma per posta elettronica, accedeva all’applicazione accorgendosi che erano state eseguite cinque transazioni, quattro da 2.450,00 euro cadauna e una da 1.450,00 euro per un totale di 11.295,00 euro; a quel punto comprendeva di esser stato raggirato e truffato.
Gli operatori della Polizia Postale iniziavano un’attività di indagine che permetteva di identificare l’autore della truffa, un palermitano di anni 20 e deferirlo in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa.
Come funziona la truffa.
Il correntista riceve un messaggio SMS o una telefonata , da un finto operatore della banca che comunica movimentazioni sospette o problemi di accesso al servizio dell'home banking e viene invitato a cliccare su un link che rinvia, in realtà, ad un sito clone dell'istituto bancario, tramite il quale viene indotto a inserire le proprie credenziali (username, password, numero di telefono cellulare, nonché codice fiscale e indirizzo di posta elettronica).
A tal fine, i criminali contattano telefonicamente o via Sms le vittime utilizzando un numero di telefono che viene rilevato dagli apparati cellulari come riferibile a quello della Banca che induce gli utenti a ritenere di essere in contatto con veri funzionari degli istituti di credito.
Vengono, quindi, impartite disposizione ai clienti finalizzate a far rimuovere l'applicazione di accesso alle proprie posizioni di home banking che viene subito dopo reinstallata dai truffatori che prendono così il completo controllo dei conti correnti. La Polizia invita gli utenti a prestare sempre molta attenzione per evitare di essere truffati.