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POLIZIA DI STATO RIMPATRIATO UN SECONDO CITTADINO NIGERIANO PLURIPREGIUDICATO

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POLIZIA DI STATO RIMPATRIATO UN SECONDO CITTADINO NIGERIANO PLURIPREGIUDICATO

Il controllo della regolarità della presenza degli stranieri  che si trovano sul territorio è compito primario delle Forze di Polizia e in primo luogo della Polizia di Stato, attraverso l’operato degli Uffici Immigrazione.

 

Tale azione consegue la piena efficacia anche mediante una successiva ed effettiva attività di accompagnamento ai C.P.R. (Centri di permanenza per i rimpatri) e di rimpatrio di coloro che non hanno titolo d’ingresso o a permanere nel nostro Paese.  Spesso si   tratta di       soggetti                            “destabilizzanti ” per l’ordine e la sicurezza pubblica che commettono reati predatori o spacciano sostanze stupefacenti. 

 

In tre giorni due cittadini extracomunitari socialmente pericolosi e destabilizzanti per la collettività sono stati rintracciati e  accompagnati ai C.P.R. per il successivo rimpatrio.

 

Nel tardo pomeriggio di ieri personale della Squadra Volante, fermava in questo centro un cittadino di nazionalità nigeriana di anni 38 privo di documenti, pertanto veniva accompagnato  in Questura per valutare la sua posizione giuridica .

 

Il predetto all’esito del foto-segnalamento risultava irregolare, avendo fatto ingresso clandestinamente in Italia nel 2017 e  non aver mai conseguito o richiesto alcun titolo per un regolare soggiorno oltre ad  annoverare numerose condanne per reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto di armi e oggetti atti ad offendere, invasione di terreni ed edifici , nonché reiterate violazioni delle norme sull’immigrazione.

 

Valutata la pericolosità sociale, la sua propensione a delinquere e a vivere con proventi di attività criminali, è stato espulso dal territorio nazionale.

 

Terminati gli accertamenti, è stato accompagnato, con scorta specializzata, presso il Centro di Permanenza Temporanea di Torino,  in quanto oltre alla sua attitudine a delinquere era  già inottemperante a  5  provvedimenti emessi dall’Autorità, ove permarrà in attesa di essere imbarcato su un volo per Lagos, da dove non potrà fare rientro nel territorio italiano e su tutta l’area Shengen, pena l’arresto immediato.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dall’inizio dell’anno, nonostante le restrizioni Covid che hanno determinato in parte la chiusura delle frontiere l’attività di contrasto all’immigrazione clandestina è stata comunque significativa, in particolare si è  proceduto ad accompagnare ai CPR (Centri Permanenti per i Rimpatri) 14 stranieri irregolari e 08  sono stati rimpatriati direttamente al  paese d’origine e 93 sono stati muniti di provvedimenti di espulsione.

 

Si evidenzia come l’attività di accompagnamento e di rimpatrio  di  un cittadino straniero irregolare, pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica, che dimora in provincia è un’operazione molto complessa.

In particolare, oltre all’attività preventiva del rintraccio e dei successivi accertamenti di cui sopra la Polizia di Stato per il tramite dell’Ufficio immigrazione da avvio al procedimento amministrativo come di seguito indicato:-

 

  • Quando non è possibile eseguire con immediatezza l'espulsione mediante accompagnamento alla frontiera a causa di situazioni transitorie che ostacolano la preparazione del rimpatrio o l'effettuazione dell'allontanamento, il Questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso uno dei Centri di Permanenza per i rimpatri tra quelli individuati o costituiti con decreto del Ministro dell'Interno. Attualmente i C.P.R. sono 10 e ubicati a Torino, Milano, Roma, Gradisca di Isonzo (GO), Bari, Palazzo San Gervasio (PT), Brindisi, Trapani, Caltanissetta e Macomer (NU).
  • L’assegnazione dei posti presso i C.P.R. viene autorizzata dopo una attenta analisi dei singoli casi al fine di non ridurre la già limitata capienza delle strutture. In maniera particolare, oggetto di attenzione risulta essere il grado di pericolosità del soggetto (precedenti penali e di polizia, condotte sintomatiche di un particolare allarme sociale), il possesso di documenti di identità, in originale o in copia e la sussistenza di elementi che possano agevolare l’identificazione ed il rimpatrio.
  • Concesso il posto al C.P.R., in ragione dell’emergenza pandemica è previsto il rispetto di uno specifico protocollo per permettere l’accesso alla struttura: la sottoposizione del soggetto al tampone molecolare Sars- cov19 e una apposita visita medica finalizzata al rilascio del certificato medico di idoneità alla vita comunitaria ristretta. Si tratta di una procedura non breve poiché l’esito del tampone viene comunicato non prima di 4 ore.
  • Dal rintraccio sino all’accompagnamento lo straniero viene  sottoposto a vigilanza continua per circa 12 ore   per evitare eventuali atti di autolesionismo o nei confronti di terzi ( sanitari o interpreti).
  • Atto conclusivo, l’accompagnamento dello straniero  trasportato con vettura specializzata sino alla sede del C.P.R. disponibile ad accoglierlo, che sovente impegna il personale a lunghi tragitti di oltre 700 km, ad es. Bari, Brindisi o Potenza, con tempi di percorrenza di oltre 8 ore.

 

Il Questore:- “ I cittadini stranieri clandestini devono essere rimpatriati a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica “.


02/07/2021

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