POLIZIA DI STATO NASCOSTI IN UN CAMION PER RAGGIUNGERE L’ITALIA: 5 RAGAZZI AFGHANI ED 1 PAKISTANO
Nella giornata di ieri la sala operativa della Sezione Polizia Stradale di Ferrara riceveva una segnalazione da un autista di un autoarticolato di una azienda rumena che trasportava elettrodomestici, che fermo in un’area di servizio all’altezza del km 37 della SS 309 Romea, udiva provenire dall’interno del semirimorchio dei rumori e delle grida.
Sul Posto gli Agenti della Polstrada di Codigoro provvedevano ad aprire i portelloni dell’autoarticolato e dall’alto del carico si intravvedevano uno a uno i volti di 6 ragazzi che venivano invitati a scendere. I profughi provati dal lungo viaggio venivano immediatamente rifocillati, grazie all’acquisto di generi alimentari e bottigliette di acqua da parte del Comandante del Distaccamento di Codigoro, e successivamente sottoposti ad una prima visita da parte del personale medico del 118.
I giovani extracomunitari, tutti privi di documenti di identità, dichiaravano di essere cinque minorenni di nazionalità afgana e uno di nazionalità pakistana.
In ragione della minore età dichiarata, su disposizione dell’A.G. del Tribunale dei Minorenni, venivano sottoposti ad esame auxologico presso l'Arcispedale Sant'Anna di Ferrara dal quale risultavano avere tutti un’età di almeno 18 anni.
Dopo i controlli medici previsti dal protocollo sanitario, venivano accompagnati in Questura per accertamenti e per il foto-segnalamento; tutti manifestavano la volontà di presentare istanza di protezione .
Al termine della procedura di identificazione, venivano accompagnati presso le strutture di accoglienza individuate dalla Prefettura.
L’autista dell’autoarticolato riferiva di essere partito dalla Romania il giorno 9 con un carico di elettrodomestici diretto a Fabriano (AN) e alla dogana ungherese gli venivano apposti i sigilli al portellone.
E’ probabile che i sei profughi si siano intrufolati all’interno del cassone già dalla Romania o prima dell’apposizione dei sigilli in Ungheria. Sono in corso accertamenti tesi a verificare una eventuale responsabilità dell’autista per averne favorito l'ingresso in Italia, mentre tutti gli stranieri sono stati indagati in stato di libertà per il reato di clandestinità .