Questura di Ferrara

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RINGRAZIAMENO DEL QUESTORE AL VESCOVO E A TUTTI GLI INTERVENUTI

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RINGRAZIAMENO DEL QUESTORE AL VESCOVO E A TUTTI GLI INTERVENUTI

Eccellenza Reverendissima,

con grande gioia Le porgo a nome della grande famiglia della Polizia di Stato, il più caloroso saluto di benvenuto, interpretando i sentimenti di affetto e vicinanza di tutti i presenti.

Esprimo sincera gratitudine a Lei Signor Prefetto, a tutte le Autorità intervenute e ai gentili ospiti.

Ringrazio  gli appartenenti alla Polizia di Stato per il lavoro quotidiano e per l’impegno che profondono nell’operare con dedizione, passione, abnegazione e spirito di servizio.

Un caro abbraccio  rivolgo all’ANPS per il costante e fattivo collegamento che mantiene con il personale in servizio, tramandando i perpetui valori di appartenenza, storia e fedeltà.

Un reverente e commosso pensiero a chi ha onorato la nostra divisa fino al punto di sacrificare la propria vita, i propri affetti… ognuno di loro risplenderà sempre nei nostri pensieri…  i loro nomi riecheggeranno nei nostri cuori.

 

Eccellenza Reverendissima, Le siamo riconoscenti per la sua presenza in occasione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono e protettore della Polizia di Stato.

San Michele richiama la prossimità di Dio che amorevole e solidale con ogni uomo si schiera dalla parte della vita e privilegia i deboli, i poveri, lo straniero, gli ultimi ed invita a liberarci dai nostri egoismi e ad operare per annientare in noi ed attorno a noi la malvagità del drago.

Ringraziandola di cuore per il dono di questa celebrazione Le siamo grati per la Sua vicinanza di pastore della nostra chiesa. Una vicinanza preziosa che accompagna ogni passo con la cura pastorale dell’amore, la fiducia e la preghiera.   Continui a guidarci con questa dedizione perché di fronte alle molteplici sfide attuali di una emergenza sanitaria, economica e sociale provocata da una pandemia che ci ha fatto toccare con mano la sofferenza, il dolore e la disperazione,  possiamo far risplendere la speranza cristiana.

L’estate del nostro spavento si è conclusa molto peggio di quanto gli esperti, e ciascuno di noi, sperava o si illudeva. Dobbiamo tornare a rafforzare i nostri argini, ricominciando dal rispetto delle cautele indispensabili e quindi dalle pene per chi metterà a rischio, con la sua impudenza, la difesa della salute della nostra comunità.

Lo dobbiamo a noi stessi, ai giovani a cui consegneremo il Paese, agli operatori sanitari-gli eroi del nostro tempo- che con il lavoro prezioso, instancabile, premuroso, sacrificando la propria vita, ci hanno salvato durante la tremenda e dimenticata “fase uno”. Stiamo perdendo la memoria dei morti che abbiamo contato, il tormento di una primavera con l’immagine simbolo del cupo lamento dei motori dei trenta camion dell’Esercito che strappano la coltre di silenzio che avvolge le vie deserte di Bergamo carichi di bare perché al cimitero non vi è più posto. Bare che Bergamo non può più seppellire, che non riesce più nemmeno a cremare, alcune arrivano anche a Ferrara. E’ l’unica processione funebre che la città può permettersi. Dalle finestre la gente guarda, piange, le lacrime scendono silenziose, i padri nascondono il volto tra le mani per non farsi vedere dai figli. Bergamo soffre in silenzio, ma è un dolore troppo forte stavolta. In pochi minuti tracima sui social, tra reazioni di sgomento e di incredulità. Ecco, recuperare quella memoria sarebbe un primo passo significativo.

Noi poliziotti cercheremo di cogliere le lezioni di vita che ci provengono dai paesi vicini, aldilà del mare, la sofferenza dell’essere umano alla disperata ricerca di una via di salvezza, di raccogliere ogni grido di aiuto di chi ha bisogno, un poliziotto amico a servizio dei cittadini e pronto a sorridere loro, a quelli più deboli e indifesi in particolare, i più piccoli vittime di bullismo e cyberbullismo, le donne maltrattate, offese, vessate, violentate, uccise, gli anziani umiliati , raggirati, plagiati.

Lo ripeto ancora una volta, come un mantra, l’Autorità si esercita “servendo”, ispirandoci al magistero del Santo Padre, le cui parole cito testualmente “ Non dimentichiamoci mai che il vero potere è il servizio”.

 

Grazie Eccellenza.

Grazie a tutti voi che con la vostra presenza avete onorato questa semplice, intensa cerimonia.


29/09/2020

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