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POLIZIA DI STATO: DENUNCIATA PER RICETTAZIONE

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POLIZIA DI STATO: DENUNCIATA PER RICETTAZIONE

Nella tarda mattinata del 30 Luglio u.s., una donna veniva chiamata dall’anziano genitore il quale le comunicava che una giovane ragazza si era presentata poco prima a casa sua, riferendo che doveva consegnargli un documento. Inizialmente l’uomo si rifiutava di farla entrare, ma la stessa riusciva a convincerlo e accedeva nell’abitazione. La sconosciuta chiedeva di controllare il denaro in suo possesso allo scopo di verificarne la genuinità. L’anziano riferiva che di queste cose se ne occupava la figlia e la donna, per conquistarne la fiducia, gli faceva credere di digitare sul  proprio telefonino il numero della figlia convincendolo che l’avrebbe chiamata immediatamente.

A questo punto, l’uomo  andava nella propria camera da letto per prelevare il portafoglio, dal quale estraeva la somma di 600 euro in tagli da 20 e 50 euro e la consegnava all’estranea per il controllo. La signora chiedeva di verificare, anche, il libretto della pensione così l’anziano si recava in un’altra stanza e al suo ritorno constatava che la sconosciuta si era allontanata con il denaro, lasciando il portafoglio sopra il tavolo.  La figlia, comprendendo che il padre era stato vittima di una truffa, richiedeva l’intervento della Polizia di Stato.

Alla presenza degli agenti e della figlia l’anziano appurava che dall’interno del portafoglio era stata prelevata anche la tessera bancomat, rilasciata dall’Unicredit, con relativo pin. Gli agenti  provvedevano  a bloccare la carta,  ma  i malviventi avevano già eseguito due prelievi fraudolenti presso un ATM nel centro cittadino, uno da 380 e l’altro 150 euro.

Gli investigatori della Squadra Mobile iniziavano le indagini analizzando minuziosamente le immagini estrapolate dalle telecamere della banca dove erano stati effettuati i prelievi e da quelle poste nelle vie limitrofe, incrociando i dati con le movimentazioni bancarie. All’esito degli stessi, si riusciva ad identificare la responsabile in una donna di origine sinti dimorante a Bologna. Veniva  effettuata una perquisizione domiciliare presso l’abitazione che dava esito positivo poiché veniva rinvenuto l’abbigliamento, completo di accessori, indossato dalla malvivente al momento del prelievo. Il tutto veniva sequestrato in quanto elemento di prova.

Alla luce dei riscontri ottenuti P.S. è stata  deferita alla locale Procura della Repubblica  per i reati di cui agli artt. 648 (ricettazione) e 493 ter (uso fraudolento di carta di pagamento).


28/08/2020

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