VIOLENZA DI GENERE NEI CONFRONTI DELLA MOGLIE AMMONIMENTO DEL QUESTORE
La misura dell’Ammonimento pone ancora una volta, a distanza di pochi giorni, un qualificato freno agli atti di violenza domestica commessi nei confronti della vittima.
L’atto è stato adottato dal Questore Capocasa, previa verifica dei fatti segnalati attraverso l’acquisizione dei necessari elementi informativi e delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti.
Un uomo di nazionalità pakistana di 50 anni, in più circostanze ha agito violenza nei confronti della moglie connazionale di anni 44, che non lo ha mai denunciato anche in forma anonima.
Nell’ultimo intervento si è accertato che in occasione dell’ennesimo litigio scaturito per futili motivi, il marito l’aveva afferrata al collo e strattonata violentemente, provocandole lesioni.
La vittima ha raccontato di aver contratto matrimonio da circa 10 anni, e di subire da tempo angherie, vessazioni e violenze fisiche dal marito perchè non voleva che uscisse di casa, né che imparasse l’italiano.
La donna soccorsa e medicata presso il locale pronto soccorso , è stata giudicata guaribile con una prognosi di giorni cinque con diagnosi di “cervicobrachialgia bilaterale e reazione da stress in violenza da parte del marito”.
Il Questore ha intimato all’uomo di desistere da comportamenti e atti che possono mettere in pericolo l’incolumità o la sicurezza fisica o psicologica della donna, informandolo sui centri di recupero e i servizi sociali disponibili sul territorio in modo tale da favorire, di fatto, un suo pieno recupero.
Il progetto “…Questo non è amore” , ideato e promosso dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si pone l'obiettivo di superare gli stereotipi e i pregiudizi per diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le vittime di violenza a vincere la paura, rompendo la fitta rete di isolamento e vergogna.
Una donna, vittima di violenza di genere si aspetta “Sicuramente protezione e indagini che portino presto ad aver giustizia, ma non solo. Una donna che è vittima di violenza si sente sola, prova vergogna, ha paura di ritorsioni per sé stessa e per i propri figli, si crede colpevole, teme di non essere creduta, di essere giudicata. Il poliziotto a cui chiede aiuto deve saper rispondere a questa situazione di estrema vulnerabilità , consapevole che il più delle volte l’aggressore è una persona a cui la donna è legata da vincoli affettivi".
L’APP YOUPOL, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
L'estensione dell'applicazione a questo tipo di reati è un ulteriore passo in avanti per affrontare fenomeni che richiedono un deciso cambiamento culturale.
L’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti, così come chiamare direttamente la sala operativa 113 della Questura.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.
Anche chi è stato testimone diretto o indiretto - per esempio i vicini di casa - può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.
I dati statistici in ambito nazionale relativi ai reati riconducibili alla violenza di genere analizzati nel primo semestre di questo anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, fanno registrare 131 omicidi, un calo del 19% , ma si registra un lieve incremento per le vittime di sesso femminile.
Per quanto concerne i cd. “ reati spia “ della violenza di genere – stalking e maltrattamenti in famiglia – dopo una decisa flessione di circa il 9 % nel periodo del lockdown, sono tornati ad aumentare a maggio e giugno con numeri intorno a 1650 per i reati di maltrattamenti attestandosi ai valori del 2019, mentre per il reato di stalking si registra un andamento simile nei periodi in esame.
Per quanto riguarda il trend nella provincia ferrarese, si registra un calo da 2 a 1 per gli omicidi, mentre per i “reati spia” della violenza di genere si rileva un piccolo scostamento da 59 a 61 per il reato di stalking , e un forte aumento, circa il 30% per i reati di maltrattamenti in famiglia che da 71 passano a 99.
L’appello che il Questore Capocasa, ripete come un mantra: “ Rompete l’isolamento e la vergogna. Uscite dal silenzio. Denunciate.”