STALKING NEI CONFRONTI DI UN’ AMICA L’AMMONIMENTO DEL QUESTORE
Il provvedimento dell’Ammonimento, come misura di prevenzione, pone ancora una volta un qualificato freno agli atti persecutori.
Una donna 41enne riferiva di aver intrattenuto un rapporto di amicizia con un uomo 46enne, senza mai palesare una possibile relazione amorosa. Con il trascorrere della loro frequentazione, durata circa due mesi, l’uomo iniziava a farle continue scenate di gelosia senza ragione tanto da indurla ad interrompere la loro amicizia invitando il patner lasciarla in pace.
Questi, non rassegnato, cominciava a pedinarla, spiarla e ad appostarsi fuori dalla propria abitazione , nonché a mandarle quotidianamente una pluralità di messaggi su "Whatsapp" circa dal tenore intimidatorio e gravemente offensivi, continuativo e ossessivo .
Cominciava per la vittima un doloroso periodo di perdurante e grave stato di ansia, paura e timore per la propria incolumità.
Ricevuta la segnalazione della triste e grave vicenda, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura, Ufficio specializzato nella trattazione di casi di stalking e violenza di genere , iniziava gli accertamenti finalizzati a riscontrare oggettivamente le dichiarazioni della parte offesa.
Al termine dell’attività istruttoria , il Questore emetteva il provvedimento dell’ “ Ammonimento” , intimando allo stalker di interrompere ogni tipo di contatto e condotta lesiva.
La violazione dell’Ammonimento comporta l’avvio di un procedimento penale d’ufficio e l’aggravamento della pena.
Si rammenta tra gli strumenti elaborati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per segnalare questi fenomeni, l’applicazione “YOUPOL”, facilmente scaricabile da internet sul proprio smartphone, la quale permette di segnalare con messaggi mirati o chiamate di emergenza qualsiasi forma di violenza domestica anche senza recarsi in un Ufficio di Polizia.
L’App Youpol, realizzata dalla Polizia di Stato per segnalare episodi di spaccio e bullismo, viene estesa anche ai reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche
L'estensione dell'applicazione a questo tipo di reati è un ulteriore passo in avanti per contenere alcuni fenomeni che, in questo periodo di emergenza per il Coronavirus nel quale siamo costretti alla forzata permanenza in casa, potrebbero avere un incremento.
L’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della Polizia di Stato; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
È inoltre possibile dall'app chiamare direttamente la sala operativa 113 della Questura.
Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di fare segnalazioni in forma anonima.
Anche chi è stato testimone diretto o indiretto - per esempio i vicini di casa - può denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video.
Ricorda il Questore: “Aiutateci ad aiutarvi. Denunciate sempre”.