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QUESTURA DI FERRARA PERMESSI DI SOGGIORNO IRREGOLARI, 62 DENUNCIATI

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QUESTURA DI FERRARA PERMESSI DI SOGGIORNO IRREGOLARI, 62 DENUNCIATI

Il controllo della regolarità della presenza degli stranieri  che si trovano sul territorio è compito primario delle Forze di Polizia e in primo luogo della Polizia di Stato, attraverso l’operato degli Uffici Immigrazione che sono  preposti alla valutazione nonché al rilascio di un particolare permesso che consente ai cittadini stranieri di poter soggiornare sul territorio nazionale.

 

La Polizia di Stato  ha disarticolato un illecito sistema,  posto in essere da imprenditori della provincia che permetteva,  attraverso la formazione  di false pratiche di assunzioni  per  cittadini extracomunitari,  il rilascio o rinnovo  del  permesso di soggiorno, stipulando in modo fraudolento contratti di lavoro.

 

Dalle indagini del personale dell'Ufficio Immigrazione, in collaborazione con l’omologo ufficio di Modena ,   emergevano anomalie su alcune istanze  di rinnovo del permesso di soggiorno depositate da cittadini stranieri.

Gli approfonditi accertamenti amministrativi , consentivano di ipotizzare l'esistenza di un vero e proprio meccanismo fraudolento finalizzato a trarre in inganno la pubblica amministrazione, volto all'emissione dei titoli in questione.

 

Il puntuale  monitoraggio della documentazione di lavoro esibita in sede di richiesta di rinnovo del permesso, tra l’altro già censita nelle banche dati fiscali, permetteva di rilevare  che i richiedenti, in realtà, non prestavano alcuna attività lavorativa, a differenza di quanto veniva dichiarato e documentato con la presentazione delle domande.

 

La preziosa collaborazione di personale dell’INPS e della Direzione del Lavoro,   forniva  importanti elementi di riscontro,  che consentivano di appurare che le ditte non avevano per capacità produttiva, strutturale  e reddituale la possibilità di assumere un così elevato numero di dipendenti .

 

Le verifiche consentivano di far emergere una fitta  rete collusiva tra imprenditori e stranieri finalizzata ad ottenere, tramite il pagamento di una certa somma  di denaro, la documentazione  relativa al rapporto di lavoro subordinato, necessaria per il rinnovo del permesso di soggiorno, dinamiche confermate da una pluralità di cittadini stranieri che ammettevano altresì di non aver mai lavorato per il datore di lavoro indicato sul contratto.

L’I.N.P.S., al termine delle verifiche, provvedeva ad annullare  circa 148  rapporti di lavoro  e l’indebita percezione di prestazioni sociali nonché  le contribuzioni per lavoro dipendente per circa 455.573,00 euro  già erogate, e per le quali sono stati attivati gli uffici competenti per le procedure di recupero della somma.

A seguito delle risultanze investigative, venivano deferite all’A.G.  62 persone di cui 52 cittadini stranieri, per  aver violato gli artt. 110 c.p. e 5 co 8  bis D.Lgs. 286/1998 ( perché in concorso tra loro, stipulavano un contratto di lavoro falso)  e gli artt. 110 , 48 e 477 c.p.  (perché con artifizi presentavano  documenti falsi )  al fine di determinare il rilascio del titolo di soggiorno da parte della Questura di Ferrara.

Al termine dell’attività investigativa  il Pubblico Ministero, titolare delle indagini,  esercitava l’azione penale mediante l’emissione e notifica, alle parti, dell’avviso conclusione delle indagini (art 415 bis c.p.p.) atto prodromico alla richiesta del rinvio a giudizio dinanzi al GUP.


07/04/2020

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