CORONAVIRUS e SPACCIO CONTINUANO I CONTROLLI DELLA POLIZIA DI STATO NELL’AMBITO DELL’ATTIVITA’ PIANIFICATA CON LA POLIZIA MUNICIPALE
Continua il dispositivo messo in campo dal Questore di Ferrara, teso ad assicurare il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, in tutta la città e in particolar modo nella zona “ GAD”, quest’ultima ancora oggetto di assembramenti ingiustificati da parte di cittadini extracomunitari.
I controlli volti a prevenire ed eventualmente a reprimere tempestivamente i reati in genere, nonché per verificare la corretta attuazione ed il rispetto della normativa vigente emanata per fronteggiare e contenere l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid_19, hanno portato i seguenti risultati:
- 11 persone deferite alla locale A.G. per violazione ex art 650 c.p., in quanto circolavano per le vie cittadine senza alcuna giustificazione prevista dal DPCM.
- 3 violazioni amministrative al Codice della strada
Gli operatori di Polizia hanno, altresì, proceduto a effettuare controlli all’interno delle due torri del grattacielo, in particolare, hanno rilevato che due appartamenti presentavano un buco nel muro nelle vicinanze della porta d’ingresso dell’unità abitativa, che permetteva di vedere dall’interno all’esterno e viceversa.
Tali fenditure potrebbero ipoteticamente ricondursi ad uno stratagemma utilizzato per favorire lo spaccio di stupefacenti all’interno della torre.
L’emergenza coronavirus ha inciso su tutti i settori commerciali, quelli legali ma anche quelli illegali: quello della droga non fa eccezione. Gli affari vanno male per tutti, anche per gli spacciatori dato che hanno dovuto cambiare le modalità di vendita della droga.
Nelle piazze di spaccio della zona G.A.D. e nel sottomura cittadino, fino al 09 marzo erano i consumatori che individuavano lo spacciatore fermo nei giardini o negli androni del grattacielo, e si avvicinavano per chiedere la dose. Dopo l’entrata in vigore del decreto anti Covid-19, la situazione si è completamente ribaltata e lo sanno le forze di polizia che hanno dovuto riadattare anche i loro sistemi per contrastare il fenomeno dello spaccio. Innanzitutto, stare fuori casa senza un valido motivo è reato, e con le piazze deserte, la presenza di una persona sospetta allerta gli investigatori.
Quindi, la nuova “ modalità ” utilizzata dallo spacciatore è quella, protetto da guanti e mascherine per evitare il contagio, di nascondersi in un vano scala, all’interno di portoni condominiali o appartamenti occupati abusivamente.
Una vedetta, all’esterno, individua i potenziali clienti, li avvicina e indica dove andare per comprare la droga.
Un sistema più macchinoso, che allunga i tempi della vendita ma riduce il rischio di essere “beccati” dalle forze dell’ordine.
Cambia poco, invece, per gli spacciatori che continuano il loro “ mestiere” dagli arresti domiciliari ove
ricevono i consumatori direttamente in casa. Nelle zone periferiche, invece, dove venditori e compratori devono muoversi con mezzi propri per potersi incontrare, tentano di aggirare i controlli utilizzando le autodichiarazioni. Ci si inventa la necessità di fare la spesa, per raggiungere, invece, il cliente più facoltoso che vuole essere rifornito a domicilio.
Il Questore “ Noi ci siamo sempre voi restate a casa ”