In nessun caso le proposte telefoniche provengono da organi ufficiali della Polizia di Stato
E’ già nota l’esistenza del fenomeno del falso abbonamento alla “RIVISTA DELLA POLIZIA” che viene proposta telefonicamente ad ignari cittadini, i quali credono di fare donazioni e/o azioni benefiche, ma in realtà cadono in vere e proprie truffe. Ebbene in questo periodo si sono raccolte in questo centro e provincia diverse segnalazioni di questo genere. In particolare la tecnica adottata dal truffatore è dapprima quella di contattare telefonicamente il cittadino per poi fargli credere di essere un funzionario della cancelleria penale del Tribunale di Roma con il compito di risolvere una causa relativa ad un debito maturato per dei mancati pagamenti di abbonamenti arretrati della rivista di polizia. Altra tecnica utilizzata dai truffatori è quella di far credere al cittadino l’esistenza di un debito di mancati pagamenti di abbonamenti arretrati della rivista di polizia qualificandosi come un responsabile della società editrice e/o un rappresentante di un sindacato di polizia, con la richiesta di denaro per sanare la falsa situazione debitoria. Ebbene in entrambi i casi i truffatori forniscono degli iban riconducibili ad uffici postali e contattano i cittadini e/o associazioni con utenze cellulari intestate a persone che nulla hanno a che vedere con i soggetti giuridici qualificati - Polizia di Stato, Cancellerie di Tribunali -. Si rammenta che queste irrituali forme di marketing sono illegali e non provengono in alcun modo ED IN NESSUN CASO da organi ufficiali della Polizia di Stato.