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Reati informatici in aumento per effetto coronavirus

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In questi giorni, in cui milioni di italiani sono in casa, i reati “tradizionali” sono crollati e sono invece aumentati quelli informatici.

Reati informatici in aumento per effetto coronavirus

In questi giorni, in cui milioni di italiani sono in casa, i reati “tradizionali” sono crollati e sono invece aumentati quelli informatici.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni sta lavorando senza sosta per arginare le nuove truffe online, fakenews e hacker in azione che, approfittando della vulnerabilità emotiva delle persone, tentano di “infettare” i dispositivi con i malware o mettono in Rete notizie non vere.

Si verifica un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica.

L’invito dei nostri esperti è quello di fare attenzione, soprattutto alle mail ben fatte che offrono servizi connessi all’emergenza Covid-19 o che segnalano importanti prescrizioni mediche dell'Oms. Possono essere il mezzo mediante cui gli spietati hacker riescono a scaricare allegati malevoli in grado di raccogliere informazioni sull'incauto mittente.

Se vediamo arrivare una mail da un medico o una comunicazione urgente relativa allo stato di allerta del Coronavirus, è facile essere tratti in inganno anche se non si è degli sprovveduti, basta un attimo di distrazione.

Tra gli esempi più ingegnosi da segnalare, la finta mappa della diffusione del Coronavirus nel mondo.  Mail provenienti da presunti centri medici che, con il pretesto di fornire aggiornamenti sulla diffusione del coronavirus, invitano ad aprire un allegato contenente un virus informatico di tipo RAT: un malware che consente all'hacker di assumere il totale controllo del dispositivo trasformandolo in uno "zombie" e usandolo da remoto per compiere altri attacchi informatici.

Altra segnalazione su cui la Polizia postale sta lavorando in questi giorni è quella di una mail a nome di una fantomatica dottoressa Penelope Marchetti, “esperta” dell'Organizzazione mondiale della sanità in Italia.

Dal linguaggio professionale e credibile, la dottoressa invita le vittime ad aprire un allegato che contiene indicazioni per evitare il contagio da Coronavirus, ma che, in effetti, nasconde un virus informatico insidioso che carpisce i nostri dati.

Attenzione anche alle mail che arrivano dalle banche o istituti di credito.

Si stanno infatti moltiplicando i reati legati a homebanking, carte e e-commerce. Verificate sempre l’attendibilità della fonte e accertatevi che le richieste di dati personali siano reali, anche contattando direttamente il vostro istituto di credito.

I casi sospetti possono essere segnalati sul portale della Polizia Postale.

www.commissariatodips.it


22/03/2020

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