La Squadra Mobile di Fermo, ha eseguito, l’ordinanza di misura cautelare del collocamento in Istituto Penitenziario minorile, emesso dal GIP presso il Tribunale per i minorenni delle Marche, a carico di un soggetto straniero attualmente irregolare, con indole particolarmente violenta, perché autore di numerosi reati contro la persona (minacce aggravate, tentato omicidio, lesioni gravi).
La misura cautelare in carcere minorile origina da una rapina realizzata in concorso con altri cinque soggetti pregiudicati che, intorno al 20 di giugno di quest’anno, avevano sottratto con violenza un telefono cellulare ad un ragazzo di Porto San Giorgio, provocandogli anche una ferita lacero-contusa alla testa.
L’arrestato risultava coinvolto anche nella rissa del 30 maggio avvenuta a Porto Sant’Elpidio in cui perse la vita un ventenne in conseguenza dell’accoltellamento e delle diverse ferite riportate in più parti dell’addome e degli arti inferiori da parte di uno dei soggetti coinvolti, poi tratto in arresto da parte della Squadra Mobile.
L’odierno arrestato, all’epoca dei fatti minorenne, risultava essere sempre coinvolto nei fatti di cronaca locale con un ruolo di spicco. Infatti, anche quando a Porto San Giorgio, il 15 giugno scorso, si verificava una rissa tra soggetti stranieri con esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco, l’arrestato partecipava attivamente ai reati e, nell’occasione, veniva fermato da un poliziotto fuori servizio che prontamente lo bloccava poco prima della fuga.
Dopo tali crimini e, in particolare, dopo la rapina aggravata ai danni del giovane di Porto San Giorgio, il giovane faceva perdere le proprie tracce sul territorio nazionale migrando per un periodo in Germania. Grazie ai numerosi servizi svolti dalla Squadra Mobile e alle segnalazioni di alcuni cittadini residenti nel quartiere “Tre Archi”, i poliziotti effettuavano una serie di appostamenti e rilevavano uno strano andirivieni tra due abitazioni sospette in cui era presente un soggetto rassomigliante al catturando.
Dopo una serie di servizi dedicati, veniva catturato il soggetto che, allo scopo di passare inosservato, si era abilmente camuffato nell’abbigliamento e nella persona, indossando un cappellino e mantenendo una barba incolta per non destare sospetti.
Ma questo stratagemma non è sfuggito alla Squadra Mobile che ha fermato il soggetto, traendolo in arresto con traduzione immediata nel carcere minorile di Bologna. In quella occasione il giovane tunisino veniva trovato in possesso di alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo “eroina”, diverse banconote di cui non giustificava il possesso ed un telefono cellulare risultato rubato.