Il Questore di Fermo ha emesso, nei giorni scorsi, due provvedimenti di Ammonimento, entrambi per violenza domestica, ai sensi dell’art. 3 del D.L. n. 93/2013 convertito in L. 119/2013.
Il primo dei due ha riguardato un italiano, quasi cinquantenne, il quale si è reso responsabile di una aggressione ai danni della compagna convivente avvenuta nel corso di un violento litigio domiciliare, scaturito per futili motivi.
La donna, si recava la sera stessa al Pronto Soccorso per ricevere le dovute cure, ed ivi giunta raccontava, in lacrime, di essere stata aggredita dal compagno, il quale, durante la lite, le sferrava diversi schiaffi in testa ed un pugno in faccia, tanto da arrecarle lesioni al collo, al polso ed al labbro, per poi continuare a percuoterla spingendola sul letto e cingendole addirittura le mani al collo. Dopo le cure, la poverina, veniva giudicata guaribile in 15 giorni.
Anche nel secondo caso di Ammonimento si tratta di violenza tra coniugi, come ricostruito da personale delle Forze dell’Ordine, contattato dalla vittima, una donna residente a Porto San Giorgio, la quale lo scorso 29 dicembre chiedeva aiuto al 112 NUE implorando l’intervento di una pattuglia presso la propria abitazione, a seguito di una lite violenta avvenuta alla presenza dei figli minori della coppia. L’ammonito, si era reso anche qui responsabile di una aggressione ai danni della compagna, anche in questo caso scaturita per futili motivi.
L’uomo, rincasato da poco, iniziava a lanciarle addosso degli oggetti, ad insultarla e a percuoterla fino a scaraventarla sul letto. La donna riuscendo a divincolarsi, richiedeva i soccorsi, i quali giungevano prontamente sul posto. Detta lite, come accertato successivamente, non sarebbe stato un episodio isolato, perché la vittima subiva da diverso tempo le violenze, che però, non aveva mai denunciato alle Forze di Polizia evitando in alcune occasioni anche le cure da parte dei sanitari. L’uomo per i fatti attuali, e data l’intensificazione degli episodi di violenza, è stato destinatario da parte del GIP della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima ed ai luoghi da quest’ultima abitualmente frequentati con l’ulteriore prescrizione di non avere con la compagna nessun tipo di comunicazione con qualsiasi mezzo diretto ed indiretto, mentre il Questore ha emesso in via d’urgenza un provvedimento di ammonimento per violenza domestica.
Per tutte le persone ammonite, la convocazione in Questura, ove personale di Polizia qualificato e specializzato in materia di violenze domestiche ha notificato ai destinatari i provvedimenti che rappresentano una sorta di avvertimento a cambiare atteggiamento nei confronti della vittima, pena la possibilità di irrogazione di misure di prevenzione ancora più incisive. Nel contempo, e ancora in una ottica preventiva, agli ammoniti sono stati illustrati i percorsi da seguire presso le strutture specializzate della Provincia in materia di gestione dei soggetti maltrattanti, ove poter intraprendere un’attività di riconsiderazione dei propri agiti.
La misura dell’ammonimento rappresenta, tra le misure di prevenzione adottabili dal Questore, la prima forma di intervento atta a scongiurare quelle gravi forma di violenza fisica e psicologica, che si verificano in ambiente familiare o in ambito di rapporti di coppia, con i propri coniugi o partner attuali o passati, prima che le stesse assurgano a fatti più gravi.
Per questi motivi l’impegno di prevenzione della Questura è sempre ai massimi livelli - anche se nell’ultimo anno vi è stata una flessione dei delitti tipici come violenze sessuali, maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori - non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma soprattutto perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, ma che sono spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento. E’ su questo fronte che oggi la Polizia di Stato lavora ed ascolta, rassicura e protegge, pronta a captare qualsiasi forma di violenza, anche larvata, da cui potrebbe scaturire il pericolo di conseguenze grandemente pregiudizievoli.