La Squadra Mobile di Fermo, congiuntamente all'Ufficio Prevenzione Generale , due giorni fa ha tratto in arresto un soggetto, fermato per un controllo sulla SS16 di Porto Sant'Elpidio e trovato in possesso di un'arma da fuoco con la matricola completamente abrasa.
Infatti un equipaggio della Squadra Volanti, in Porto Sant'Elpidio, Via Cavour, sottoponeva a controllo una vettura con a bordo due soggetti che destavano sospetti.
Alla guida vi era un cittadino albanese ed il passeggero era un italiano, residente in una regione limitrofa. Entrambi risultavano gravati da precedenti di polizia e si mostravano da subito ostili ed insofferenti al controllo di polizia, tanto che veniva richiesto l'immediato ausilio di personale della Squadra Mobile.
I due venivano dunque sottoposti a perquisizione e nel borsello del passeggero, celato sul pianale in mezzo ai suoi piedi, veniva rinvenuta un'arma semi automatica, con caricatore inserito e rifornito di otto proiettili, arma pronta all'uso e dalla rilavante potenzialità offensiva, sia per il calibro sia perché i colpi erano del tipo "camiciati" con elevata capacità di penetrazione.
Veniva immediatamente riscontrato che la matricola della pistola era completamente abrasa e che quindi si trattava di arma definita dalla legge "clandestina " per l'elevato pericolo di un uso per fini illeciti della stessa.
Indosso al cittadino albanese veniva rinvenuto un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo cocaina ma di quantità rientrante nell'uso personale, pertanto si procedeva con conseguente segnalazione agli organi amministrativi competenti, ritiro della patente di guida e, alla luce dei suoi precedenti di polizia, emissione della misura di prevenzione del tipo foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno dal Comune di Porto Sant'Elpidio.
Il cittadino italiano trovato in possesso dell'arma da fuoco, S.N., trentatreenne, residente in EmiliaRomagna, gravato da precedenti di polizia per estorsione e porto abusivo di armi, veniva tratto in arresto per porto di arma clandestina .
Il giorno seguente l'arresto veniva convalidato dall'Autorità giudiziaria che applicava allo stesso la misura della custodia cautelare in carcere .