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MALTRATTA I GENITORI PER ACQUISTARE DROGA: DIVIETO DI AVVICINAMENTO CON BRACCIALETTO ELETTRONICO

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MALTRATTA I GENITORI PER ACQUISTARE DROGA: DIVIETO DI AVVICINAMENTO CON BRACCIALETTO ELETTRONICO

La Squadra Mobile fermana ha dato esecuzione ad una misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Fermo, a seguito della indagine intrapresa a fronte di una denuncia querela per maltrattamenti formalizzata da un padre, stanco della violenza perpetrata dal figlio nei suoi confronti e nei confronti della madre. Nella fattispecie l’uomo, emotivamente provato per la difficile situazione familiare raccontava ai poliziotti di un rapporto esasperato dai problemi legati alla dipendenza dalle sostanze stupefacenti del figlio, disoccupato.

La Squadra Mobile, come da disciplina vigente, cosiddetto “Codice Rosso” informava l’Autorità Giudiziaria che assumeva la direzione delle indagini.

Dall’attività investigativa condotta e dall’ascolto dei testimoni emergeva che il giovane avanzava continue richieste di denaro al padre ed alla madre, per approvvigionarsi della sostanza stupefacente e i genitori, in più circostanze, negavano quei soldi al figlio proprio per tutelarlo, ma il rifiuto causava l’ira del giovane che in più occasioni minacciava i genitori aggredendo anche la madre. I due genitori versavano in uno stato di paura, di disperazione e nel terrore di peggiori conseguenze. L’Autorità Giudiziaria, riscontrando la difficile e grave situazione emetteva la misura cautelare del divieto di avvicinamento attraverso l’applicazione del braccialetto elettronico, con prescrizione per il figlio di mantenersi ad una distanza minima di 300 metri dai genitori e dai luoghi da loro abitualmente frequentati, nonché il divieto di utilizzare qualunque mezzo diretto e mediato per comunicare con loro. Il soggetto indagato è un venticinquenne, italiano, residente in provincia, già noto alle Forze di Polizia.

Nell'ultimo mese il personale della Questura di Fermo ha già trattato un caso analogo: il giovane, tossicodipendente, è stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere perché con condotte violente molto simili a quelle appena descritte, aggrediva il padre per procurarsi denaro destinato all’acquisto di sostanza stupefacente. Si sensibilizzano tutti coloro che abbiano notizia di situazioni analoghe a segnalare questi episodi al fine di permettere alle Forze di Polizia di fornire aiuto a chi si trova in tali condizioni e non ha il coraggio di formalizzare denuncia o richiedere l’intervento della Polizia.


18/08/2022

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