Non ne poteva davvero più un uomo residente nella provincia di Fermo delle continue telefonate, invio di email, fax e addirittura pedinamenti, con i quali la sorella, una signora sessantenne, lo perseguitava ormai da dieci anni accusandolo di averle sottratto del denaro e di essersi comportato male nei confronti della loro madre.
In particolare la donna, nonostante il fratello avesse bloccato le sue utenze telefoniche nel tentativo di porre fine alle vessazioni, interveniva continuamente nella sua vita privata presentandosi anche sul posto di lavoro minacciandolo ed insultandolo. Tutto ciò aveva determinato nella vittima un grave stato di ansia con ripercussioni negative sulla sua vita personale e professionale tanto che era stato costretto anche a cambiare le sue abitudini.
Giunto alla convinzione che niente e nessuno potessero farla desistere, l’uomo ha presentato la querela presso la Questura di Fermo. La Squadra Mobile, dopo aver acquisito ogni utile elemento investigativo per inchiodare la stalker alle sue responsabilità, trasmetteva tutto all’Autorità Giudiziaria che si avvaleva sempre della Squadra Mobile per notificare alla sorella, autrice delle violenze, la misura cautelare del divieto di avvicinamento al fratello ed ai suoi familiari conviventi, divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati, nonché il divieto di comunicare con qualunque mezzo diretto e mediato.