Navigando sui motori di ricerca del web per il significato della parola clandestino, si scopre facilmente che l’accezione del termine indica qualcosa che è stato fatto in maniera nascosta, senza le autorizzazioni previste dalle specifiche normative anche se nel linguaggio comune l’aggettivo, nella forma sostantivata, è ormai impiegato quasi esclusivamente per indicare cittadini stranieri che hanno fatto ingresso o si sono trattenuti sul territorio nazionale senza alcun titolo di soggiorno valido, in modo irregolare.
In questo senso, più che irregolare, l’esercizio ricettivo individuato dalla volante della Polizia di Stato nella giornata di ieri a Porto San Giorgio è definibile come clandestino.
Già da alcuni giorni, in previsione dell’afflusso di turisti soprattutto nelle zone costiere fermane, la polizia amministrativa della Questura ha avviato accertamenti per verificare la regolarità delle attività ricettive, accertamenti importanti sia sotto il profilo della legittimità dell’attività svolta, autorizzazioni comunali, sia per quanto concerne la sicurezza e la salute degli ospiti, i profili sanitari; entrambi gli aspetti sono strettamente tra loro connessi anche per garantire la corretta concorrenza del mercato.
In questo ambito di controlli la volante è intervenuta ieri mattina a seguito di richiesta di un cittadino proveniente da un’altra regione il quale aveva trovato, su una nota piattaforma web specializzata per le strutture di accoglienza turistica, un’offerta conveniente per un soggiorno di alcune notti a Porto San Giorgio.
L’uomo, con famiglia al completo, dopo aver concordato telefonicamente il prezzo della stanza, senza effettuare la prenotazione sul sito, ed un viaggio di alcune ore, si è recato presso la struttura e, anche se insospettito dalla mancanza di una qualsiasi insegna è stato accolto dalla proprietaria alla quale ha pagato in contanti la somma pattuita.
La stanza affittata, all’interno di un appartamento occupato dalla proprietaria dell’attività ricettiva, si è presentata in disordine ed in precarie condizioni igienico-sanitarie, con tracce di escrementi di animali domestici.
Dopo le legittime rimostranze, il locale è stato superficialmente pulito ma la mattina successiva, a causa del persistere delle condizioni di insalubrità, la famiglia ha deciso di lasciare l’alloggio precario richiedendo la restituzione di parte della somma già versata per i giorni successivi prima di restituire le chiavi di accesso alla struttura.
Chiaramente ne è nata una discussione e per evitare toni più accesi gli ospiti si sono allontanati, raggiunti, poco distante, da un amico della proprietaria che ha ulteriormente preteso la restituzione delle chiavi minacciando di far intervenire la Polizia che è stata invece chiamata dall’”affittuario”.
I poliziotti, giunti sul posto, hanno preso in consegna le chiavi ed effettuato i primi accertamenti che hanno subito fatto sorgere il dubbio sulla legittimità dell’attività dell’esercizio ricettivo pubblicizzato sul sito web.
Dopo la prima verifica ne sono seguite altre e attraverso il competente ufficio comunale di Porto San Giorgio il personale della divisione amministrativa della Questura ha acclarato che il B & B è clandestino, cioè non autorizzato allo svolgimento dell’attività di accoglienza.
Questa mattina, ai sensi della normativa vigente, alla titolare è stato notificato il verbale di contestazione dell’illecito amministrativo che prevede una sanzione fino a più di 3000 euro per aver gestito l’attività senza aver presentato al comune la prevista richiesta di autorizzazione all’esercizio.
L’insegnamento del caso riportato è sempre quello di non farsi allettare da un prezzo conveniente ma di effettuare, in ogni caso, semplici verifiche di legittimità come quello di accertare che l’attività ricettiva sia autorizzata, e quindi oltre che legittima anche sottoposta ai controlli sanitari, chiedendo di vedere copia dell’autorizzazione all’esercizio se non esposta all’ingresso e non fidandosi, come nella situazione descritta, della sola presenza dell’attività su un sito on line specializzato.
Un ulteriore “campanello di allarme” potrebbe derivare dai giudizi negativi postati sull’attività dai clienti che hanno vissuto esperienze analoghe nella struttura prescelta, come certamente è stato fatto dagli ospiti per una notte dei quali si è raccontato.