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Servigliano: cerimonia in memoria di Giovanni Palatucci

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Servigliano: Cerimonia in memoria di Giovanni Palatucci

Ieri mattina davanti all’ex Stazione Ferroviaria del comune di Servigliano, oggi “Casa della Memoria” in ricordo delle persone deportate dal Campo di Concentramento ubicato nell’area che oggi è il Parco della Pace, ha avuto luogo una cerimonia in ricordo del Commissario della Polizia di Stato Giovanni Palatucci, ultimo Questore della provincia di Fiume, deportato al Campo di sterminio di Dachau nel quale è deceduto il 10 gennaio 1945.

A Giovanni Palatucci, al quale è stata conferita nel 1995 la Medaglia d’oro al Merito Civile, è stato riconosciuto, nel 1990, il titolo di “Giusto fra le Nazioni” per aver aiutato migliaia di ebrei italiani e stranieri a sfuggire alle deportazioni nei campi di concentramento nazisti, forte della sua fede e della convinzione che il compito principale della Polizia di Stato e della sua funzione di Questore consisteva nel prestare un servizio alla collettività fino al sacrificio della propria vita, di essere sempre vicino alle persone per aiutarle soprattutto nei momenti di difficoltà e pericolo; precursore di  quel concetto di “polizia di prossimità” che è alla base dell’agire quotidiano delle donne e degli uomini della Polizia di Stato.

Nel corso della sobria commemorazione, per le misure a contrasto della diffusione epidemiologica, alla quale hanno partecipato il Sig. Prefetto di Fermo, il Sindaco di Servigliano, il Questore, il Presidente dell’Associazione “Casa della Memoria”, rappresentanti dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, funzionari e personale della Polizia di Stato e militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Montegiorgio, è  stato deposto un omaggio floreale ai piedi della lapide, nel ceppo di un vecchio albero, che ricorda la figura ed il sacrificio dell’ultimo Questore di Fiume.

Un momento di ricordo, con la preghiera del Cappellano Provinciale della Polizia di Stato Don Adam Baranski, per ribadire l’importanza ed il valore della figura di Giovanni Palatucci, il quale non ha esitato a sacrificare la propria vita per salvare quella di migliaia di persone innocenti e che deve costituire, ogni giorno, uno spunto di riflessione anche per le generazioni future.

Nei pressi della lapide, lo scorso anno, è stata messa a dimora una pianta di ulivo, simbolo della memoria di quanti hanno perso la vita nei campi di concentramento e del sacrificio di coloro che si sono opposti, con ogni mezzo, alla barbarie dello sterminio.

Giovanni Palatucci è e resterà per sempre il simbolo del coraggio dei servitori dello Stato e del rispetto per la vita, di riscatto per tutta l’umanità.


11/02/2022

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