Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento, indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito, si comunica come è noto a tutti che soprattutto nei periodi dell’anno nei quali anche le abitazioni della costa Fermana, utilizzate quasi esclusivamente per trascorrere i periodi estivi, possono essere occupate abusivamente da soggetti senza fissa dimora per depredarle di oggetti di valore e di facile smercio, per utilizzarle come bivacco di fortuna e come deposito temporaneo per condividere oggetti di provenienza furtiva.
Spesso sarebbe sufficiente un impianto di allarme o altri sistemi di difesa passivi per tentare di scongiurare tali fatti e far desistere i malfattori che, in particolare nei mesi freddi, cercano riparo e rifugio in luoghi per loro facilmente accessibili.
La maggior parte delle volte la scoperta dell’occupazione abusiva avviene solo dopo settimane o addirittura mesi dall’effrazione dei serramenti, porte e finestre, e di conseguenza anche le attività di indagine della Polizia di Stato per la identificazione degli autori, che nel frattempo si sono trasferiti presso un nuovo obbiettivo dopo aver depredato il primo, diventano più difficili ma, grazie alla tenacia degli operatori e magari ad un pizzico di fortuna, non impossibili.
Sono due i casi, avvenuti a Porto Sant’Elpidio e a Lido San Tommaso di Fermo.
Il primo, come accade di sovente, parte dall’individuazione, segnalata da una persona di passaggio, di due biciclette appoggiate a terra nel giardino di una villetta singola i proprietari della quale, residenti nel Nord-Italia, la abitano saltuariamente nei mesi più caldi.
Dalla presenza delle due bici, il sospetto che qualcuno potesse essere entrato oltre che nel giardino anche nella casa.
Prima una telefonata ad un amico e successivamente, nel primo pomeriggio, alla sala operativa della Questura che ha inviato la volante sul posto; gli operatori hanno dapprima effettuato un sopralluogo esterno senza riscontrare anomalie di rilievo ma a seguito di un controllo più approfondito si sono resi conto che lo scuro in legno di una finestra al piano terra, senza inferriate, era stato forzato e che il vetro interno era stato infranto, permettendo l’accesso di soggetti nella villetta.
Tutti i locali erano stati messi a soqquadro alla ricerca di refurtiva, ma non è stata riscontrata la presenza degli occupanti abusivi anche se vi erano evidenti tracce di un recente bivacco prolungato.
È intervenuto sul posto anche personale della polizia scientifica per la raccolta, repertazione e la successiva analisi degli elementi trovati che potevano essere utili per l’identificazione dei responsabili.
Contattato il proprietario il quale vi era entrato alcuni mesi prima, l’abitazione è stata affidata ad una persona delegata dallo stesso, in attesa di un inventario dei danni subìti e degli eventuali oggetti sottratti.
Dopo alcuni giorni è stata presentata denuncia in Questura nella quale sono stati specificati gli oggetti razziati, facilmente rivendibili, dagli ignoti occupanti: biciclette, vestiti di marca ed apparecchiature elettroniche.
Ma la sorpresa maggiore per gli investigatori, le indagini dei quali, grazie al contributo delle attività della polizia scientifica, si stavano già indirizzando verso alcuni soggetti clandestini sul territorio nazionale, senza fissa dimora ma gravitanti nelle nostre zone costiere e dediti alla commissione di analoghi reati, è stata ricevere dal denunciante alcuni fogli di carta che non erano nella casa prima dell’effrazione.
Dalla documentazione consegnata la prova ulteriore che le tracce ritrovate ed analizzate erano effettivamente relative ad un cittadino nordafricano di circa trent’anni, già noto alle forze di polizia per la commissione di reati contro il patrimonio il quale, quasi certamente nell’orario del sopralluogo dei poliziotti si era allontanato provvisoriamente da quella abitazione nella quale aveva trovato un comodo rifugio lasciando nella stessa anche effetti personali che ne hanno consentito l’identificazione.
Il cittadino straniero, presunto responsabile dell’effrazione e dell’occupazione abusiva è stato denunciato alla Procura della Repubblica mentre gli accessi all’abitazione sono stati riparati ed è stato installato un impianto di allarme.
Analogo intervento delle volanti della Questura a Lido San Tommaso dove i residenti di un condominio hanno segnalato alcuni rumori provenire da un appartamento che sapevano non essere abitato dai proprietari.
Gli operatori della Polizia di Stato hanno riscontrato che la porta, non blindata, era stata forzata e staccata dai cardini ed all’interno hanno identificato quattro cittadini stranieri già noti per reati contro il patrimonio e per lo spaccio di stupefacenti, gravitanti nei comuni della costa.
I soggetti hanno provato a dire ai poliziotti che l’appartamento era stato messo a loro disposizione da un'altra persona, anch’essa nota per i suoi molti precedenti, senza tuttavia poterlo provare ma in considerazione della situazione di fatto riscontrata sono stati accompagnati in Questura dove sono stati compiutamente identificati e segnalati alla Procura della Repubblica per l’occupazione abusiva dell’alloggio che è stato affidato, su disposizione del proprietario, all’amministratore di condominio.
Come già rilevato, è importante per la difesa dei propri beni immobiliari qualora non utilizzati per lunghi periodi predisporre idonee misure di sicurezza passive, quali porte blindate ed inferriate o almeno incaricare persone di fiducia che abitano stabilmente nelle vicinanze di verificare periodicamente lo stato degli accessi di quelle abitazioni per consentire di scongiurare danneggiamenti e furti, l’immediato intervento delle forze di polizia ed in ogni caso per limitare i danni dei reati predatori.