Anche quest’anno la Polizia di Stato nelle piazze, tra la gente, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle violenza contro le donne.
Ed anche gli operatori della Questura di Fermo vogliono confermare ai cittadini il proprio impegno nel contrasto alla violenza contro le donne e saranno presenti nei giorni di domani 25 novembre e venerdì 26 novembre nelle piazze di Fermo e della costa.
Oggi e domani, infatti saranno allestiti gazebo con personale specializzato della Divisione Anticrimine della Questura dalle ore 10,00 a Fermo in piazza del Popolo e dalle 16,00 in piazza Garibaldi a Porto Sant’Elpidio.
Venerdì 26 novembre gli operatori saranno presenti alle 10,00 a Porto San Giorgio in via Bruno Buozzi e alle 16,00 in località Lido Tre Archi.
Due giorni di incontri con i cittadini nel rispetto del motto della Polizia di Stato “Insieme tra la Gente, per la Gente", fuori dagli uffici della Questura per la campagna di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza contro le donne e per fornire utili informazioni sulle reali possibilità di contrasto a tali comportamenti.
Il 25 novembre è una giornata simbolo della quotidiana missione delle donne e degli uomini della Polizia di Stato per il contrasto a tutti gli atti di prevaricazione commessi contro le donne, di violenza fisica, psichica ed economica solo una piccola parte dei quali sono riportati dagli organi di stampa e hanno, purtroppo, rilevanza mediatica quasi esclusivamente nei casi di esiti nefasti.
La ricorrenza del 25 novembre è stata istituita, come è noto, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel dicembre 1999, in memoria di due giovani donne uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana ma deve essere considerata solo un passaggio, un momento di riflessione condivisa e di sintesi per tutte le situazioni affrontate nel corso dell’anno, un punto di analisi del fenomeno della violenza contro le donne dal quale ripartire per proseguire gli interventi di tutti i soggetti deputati a contrastare questi comportamenti criminali e a prestare soccorso, assistenza e sostegno alle donne vittime degli abusi.
È trascorso un anno dagli ultimi incontri nelle piazze, un periodo che sembra volato tra le difficoltà ed i sacrifici quotidiani causati dalla pandemia ma gli atti di violenza sulle donne non sono diminuiti ma sono rimasti spesso nascosti tra le mura domestiche o nell’ambito lavorativo per ritornare palesi e numerosi nei momenti di sospensione delle limitazioni.
Positivamente è aumentato il coraggio di denunciare ogni forma di vessazione, fisica e morale, e ancor più la risposta delle Istituzioni, Autorità Giudiziaria, Forze dell’ordine, Servizi Sociali e Centri antiviolenza tra i quali si è rinforzata la proficua rete per assicurare celerità negli interventi in tutti i casi di maltrattamenti denunciati ma anche in quelle situazioni nelle quali le vittime non hanno il coraggio o la forza di segnalare il proprio stato di sottomissione fisico, morale, psicologico o economico per la vergogna del giudizio della comunità nella quale sono inserite, per timore di non essere credute o di perdere tutto quello che hanno costruito, per paura di ritorsioni personali o nei confronti dei figli e dei familiari o perché convinte che nessuno le possa aiutare.
Ma le normative a tutela della violenza contro le donne possono essere efficaci, e lo hanno dimostrato anche nell’ultimo anno, se le vittime si affidano subito a chi, per le specifiche competenze, le può aiutare e che, per il servizio svolto, è in grado di salvarle dalla condizione di prevaricazione.