Sabato sera, presso la sala operativa della Questura di Fermo, giungeva la segnalazione di un padre che comunicava il tentativo di suicidio della figlia minorenne.
A sirene spiegate, gli operatori della volante, hanno raggiunto l’abitazione indicata, nella quale hanno trovato, oltre ai genitori, la minore distesa per terra ansimante, con evidenti difficoltà respiratorie ed in parte cianotica per insufficiente ossigenazione del sangue.
Immediatamente i poliziotti, in attesa dell’arrivo dei soccorsi sanitari, l’hanno messa in sicurezza su un fianco, controllato l’eventuale presenza di oggetti o residui di cibo che potessero ostruire le vie respiratorie, monitorato la progressiva ripresa del regolare battito cardiaco, tenuta sveglia parlandole e sollecitando le sue risposte per mantenerla desta; semplici manovre di rianimazione ma che hanno permesso alla giovane di ricominciare a respirare, di riprendere coscienza e restare vigile fino all’arrivo del personale sanitario che l’ha subito accompagnata in ospedale dal quale è stata dimessa poche ore dopo.
Gli agenti, che prima dell’arrivo dei sanitari avevano allontanato dall’abitazione gli altri figli piccoli per non farli intimidire ulteriormente, affidandoli ad una parente, hanno poi compreso che il segnalato “tentato suicidio” della giovane da parte dei genitori era, in realtà, derivato da una difficoltà comunicativa del padre, straniero, il qaule intendeva dire che la figlia stava molto male.
Un errore di comunicazione che ha comunque consentito agli agenti della volante di salvare la vita di una giovane adolescente.
Il tempestivo allertamento delle pattuglie della Polizia di Stato sul territorio, ha permesso ai poliziotti, grazie alla loro elevata professionalità, di salvare la vita alla ragazza, liberandola dall’occlusione delle vie respiratorie e mettendo in atto le indispensabili pratiche di soccorso.