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Spaccio "Underground" a Porto Sant'Elpidio

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I controlli al parco

I poliziotti trovano sotto una pietra, occultata dal fogliame, tre dosi di hashish e marijuana.

Ad ogni azione corrisponde una reazione ed anche alle attività delle Forze di polizia per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti consistenti nell’individuazione dei luoghi delle transazioni, nell’identificazione dei cedenti e dei cessionari e nelle successive perquisizioni negli ambienti a disposizione dei primi per il sequestro delle dosi già pronte per lo smercio o per il loro confezionamento, i soggetti dediti a tali reati sono costretti ad aguzzare l’ingegno per evitare le conseguenze penali dei loro crimini.

Quindi se il momento di maggiore pericolo per gli spacciatori è quello che in altri settori viene indicato come “rischio marciapiede” ovvero quel tragitto e quell’arco temporale che va dal luogo di deposito della droga alla consegna all’acquirente è necessario trovare soluzioni alternative per evitare di essere scoperti, interrompendo, in qualunque modo, quella catena di eventi.

Si è già avuto occasione di riportare i sequestri di sostanze stupefacenti effettuati dalla Polizia di Stato fermana nei vani ascensori, nelle fioriere in cemento utilizzate come luoghi per il deposito provvisorio ed il rifornimento di dosi già confezionate, nelle cassette condominiali per la posta, nelle intercapedini degli stipiti delle porte e nei tombini.

Ma la costante presenza degli operatori delle Forze di polizia e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza hanno in molti casi disvelato anche i luoghi più impensabili, sequestrando le sostanze stupefacenti ed ostacolando la criminalità dedita allo spaccio, i loro traffici ed i guadagni che ne derivano reimpiegati in ulteriori attività illecite.

Poco più di un mese fa è stato segnalato il rinvenimento di numerose dosi di droga in una cabina elettrica ubicata nel piazzale della Stazione di Porto Sant’Elpidio e della denuncia all’Autorità Giudiziaria dei due soggetti che ve le avevano occultate per il recupero da parte del destinatario, una formula di Hashish self-service.

Come detto, lo spaccio si deve adattare alle attività di contrasto e se i “locker” precedenti sono stati scoperti è necessario inventarne dei nuovi o mutuarli da quanto avviene in altre località.

Ed allora si prova con quello underground, nel significato letterale del termine anglosassone.

La località è sempre Porto Sant’Elpidio, comune nel quale, per la costante presenza delle Forze dell’ordine nel quartiere San Tommaso di Fermo, si sono in parte spostate le attività di spaccio perché alla continua domanda deve corrispondere una analoga offerta.

Una zona verde con alberi, panchine e attrezzature per lo svago e quindi un luogo di costante transito di persone che può essere idoneo per rendere meno visibile la procedura.

Nella giornata di domenica il personale delle volanti della Questura in una di queste aree verdi ha individuato un quasi trentenne straniero, noto agli operatori per i suoi precedenti di piccolo pusher, che stazionava su una panchina conversando al cellulare. Alla vista degli operatori della Polizia di Stato il soggetto ha tentato di allontanarsi ma è stato fermato e controllato. Nel marsupio sono stati trovati foglietti di carta stagnola e di cellophane utilizzati per il confezionamento delle dosi, ma nessuna sostanza stupefacente.

Dopo aver congedato lo straniero, i poliziotti hanno effettuato una accurata verifica nei pressi della panchina che occupava, trovando sotto una pietra occultata dal fogliame, tre dosi di hashish e marijuana per un peso complessivo di tre grammi, pronte per la consegna.

Dopo averle recuperate, gli operatori hanno atteso alcuni minuti fino all’arrivo di due giovani turisti circa ventenni, residenti nell’hinterland milanese, che dopo essersi inginocchiati presso la pianta hanno chiaramente cercato qualcosa tra le foglie.

I due ragazzi sono stati identificati e anche se hanno negato di essere alla ricerca delle dosi, probabilmente già pagate, hanno ammesso di essere saltuari assuntori di stupefacenti.

Inoltre, nelle tasche di uno dei due è stato ritrovato un grinder per macinare la sostanza stupefacente.

La droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro.


27/08/2021
(modificato il 26/08/2021)

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