La violenza scaturisce solo per aver "sostenuto lo sguardo".
L’eccessiva assunzione di alcool certamente la causa principale della violenta aggressione nei confronti di un giovane sangiorgese avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato scorso in via Oberdan.
Sì, perché non ci può essere nessun motivo per colpire ripetutamente un giovane coetaneo che non si conosce, incontrato casualmente per strada e che si provoca solo perché gli sguardi si sono incrociati; come, non vi è alcuna ragione, per infierire su una persona ormai a terra che non reagisce, spalleggiato da un amico.
Una prova di forza senza senso.
Ha invece un elevato valore morale e civico l’impegno dei ragazzi che sono riusciti, con non poca fatica, a limitare la violenza dell’aggressore e del suo compagno, bloccandoli quando continuavano a colpire la loro vittima inerme.
Come ricostruito nelle prime fasi dell’intervento della volante della Questura che ha repentinamente raggiunto via Oberdan dopo la segnalazione giunta al 112, l’aggressione è scaturita quando un giovane italiano di Fermo si è “sentito” guardato da un coetaneo incrociato casualmente per strada e, improvvisamente, con la testa offuscata dall’alcool, lo ha dapprima provocato con le parole per poi colpirlo violentemente con un pugno sul volto e con altri colpi sul corpo. La vittima, una volta a terra, è stata bersagliata da calci inferti con forza anche da parte di un altro ragazzo, residente nell’entroterra fermano, che era in compagnia dell’aggressore.
Alcuni, tra i giovani che avevano assistito alla scena, sono riusciti a fermare l’autore delle violenze e il complice che si sono allontanati in fretta quando hanno sentito che era stata chiamata la Polizia.
Gli operatori della volante si sono subito accertati delle condizioni di salute del giovane a terra richiedendo l’urgente intervento dei soccorsi sanitari che hanno raggiunto in breve il posto e, subito dopo, con l’ausilio del personale della Questura impegnato nella zona in mirati servizi di controllo del territorio, hanno proceduto ad acquisire ogni informazione utile per risalire all’identificazione dei due aggressori.
Purtroppo, per l’assenza di idonea videosorveglianza nella zona dei fatti, non è stato possibile utilizzare immagini per avere compiuta contezza di ogni fase dell’aggressione.
Quindi pochi elementi da ogni testimone, tutti molto disponibili, ma nessuno dei quali era in grado di fornire i nomi dei violenti, elementi che, uniti tra loro, hanno permesso di ottenere il positivo risultato raggiunto.
Con la caparbietà e lo spirito di servizio dei poliziotti intervenuti e poi dei colleghi della Squadra Mobile è stato possibile arrivare in breve tempo all'identificazione dei due soggetti, per la quale, è stato indispensabile anche il patrimonio conoscitivo acquisito dagli operatori della Polizia di Stato nel corso dei numerosi servizi attuati nei pressi della stazione ferroviaria sangiorgese.
I due aggressori, dopo tre giorni dalla loro azione violenta, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.