L’INGANNO
Ma andiamo alla ricostruzione di quanto di spregevole è accaduto in quella serata di fine novembre a Lido Tre Archi in cui due ragazzi innocenti se la sono vista davvero brutta. Quei due giovani, infatti, stavano transitando con la loro auto nel quartiere costiero di Fermo. E qui scatta la ricostruzione della polizia: “Improvvisamente da un porticato è uscito un ragazzo che ha fatto fermare la vettura come per chiedere un’informazione, seguito a poca distanza da un altro giovane. Ma il motivo era la proposta di cessione di sostanza stupefacente, cocaina. I due giovani a bordo dell’auto, che non sono consumatori di droghe hanno risposto di non volerla ma il rifiuto non è piaciuto allo spacciatore, probabilmente sotto l’effetto di eccessivo alcool consumato, se non anche dell’uso di sostanze psicotrope”.
LA RAPINA
E scatta la rapina. Forte della presenza del complice, lo spacciatore ha iniziato un’animata discussione costringendo l’autista ad uscire dall’auto, spintonandolo. Per soccorrere il suo amico, anche l’altro giovane è uscito della vettura ma a quel punto sono sbucati dal porticato altri due soggetti che hanno iniziato a colpire i giovani, in un crescendo di violenza.
LA VIOLENZA DEL BRANCO
E scatta la rapina. “Forte della presenza del complice, lo spacciatore- continuano dalla questura di Fermo – ha iniziato un’animata discussione .
Nel corso della violenta colluttazione ad una delle vittime è stato strappato dal polso l’orologio e sottratto il telefono cellulare, anche per impedirgli di chiedere aiuto. Prima di essere sopraffatte dal branco, le due vittime sono comunque a fuggire dalla zona anche grazie all’arrivo di alcuni cittadini attirati dalle urla”.
LE INDAGINI
Avuta notizia dell’accaduto, la Polizia di Stato ha attivato immediatamente le indagini finalizzate alla identificazione degli autori della violenta rapina.
“Gli elementi forniti dalle vittime – spiegano dalla polizia di Fermo – oltre che la profonda conoscenza del personale della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica delle dinamiche associazionistiche delittuose di Lido Tre Archi e dei soggetti dediti ad attività criminali che gravitano in quella zona ha consentito di ricostruire non solo la dinamica degli eventi raccontati dalle vittime ma anche di attribuire la responsabilità delle azioni delittuose agli autori. Sono stati infatti identificati i quattro responsabili della aggressione e della rapina, cittadini extracomunitari poco più che ventenni, senza fissa dimora ma riconosciuti come rei, anche in passato, di analoghi reati contro il patrimonio, la persona e per lo spaccio di sostanze stupefacenti. I quattro sono stati segnalati all’autorità giudiziaria”.