La Polizia di Stato di Enna ha ricordato la figura del Vice Questore dr. Giorgio Boris GIULIANO, a 41 anni dalla sua scomparsa, con la deposizione di una corona presso la Cappella gentilizia di famiglia, sita presso il cimitero di Piazza Armerina, dove riposa il valoroso Funzionario di Polizia. Nella mattinata del 21 luglio 2020, una rappresentanza della Polizia di Stato della Questura di Enna ha commemorato con una breve e intensa cerimonia uno dei migliori investigatori italiani, il dr. GIULIANO, nativo di Piazza Armerina, che venne assassinato il 21 luglio 1979 in un vile attentato a Palermo dove ricopriva l’incarico di Dirigente della Squadra Mobile. Presente anche il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale di Piazza Armerina che hanno deposto pure loro una corona presso la tomba.
Il dr. GIULIANO entrò in Polizia nel 1962, mettendo subito in luce metodologie investigative innovative, straordinaria umanità e alto senso del dovere. La sua formazione continuò negli Stati Uniti, dove strinse rapporti di intensa collaborazione con l’F.B.I. e la D.E.A.
Ricostruì analiticamente i traffici mafiosi di quegli anni, disegnando una precisa mappa criminale. Indagò sul traffico di denaro e sui suoi proventi, avviando inchieste sul riciclaggio del denaro sporco, iniziando a dipanare la ragnatela di complicità finanziarie ed imprenditoriali creata dalla mafia intorno a questi flussi di denaro. Notevoli i successi contro Cosa Nostra, con l’arresto dei principali elementi di spicco della criminalità organizzata, con indagini via via più penetranti, sempre più incisive nei riguardi della mafia, con intuizioni in ordine al traffico di droga tra la Sicilia e gli Stati Uniti: un’inarrestabile attività di contrasto nei confronti del fenomeno mafioso che rappresentava una minaccia da fermare ad ogni costo.
Mandanti ed esecutori dell’assassinio vennero arrestati negli anni successivi e condannati all’ergastolo.
Medaglia d’Oro al Valor Civile con la seguente motivazione: «Valoroso funzionario di Pubblica Sicurezza, pur consapevole dei pericoli cui andava incontro operando in un ambiente caratterizzato da intensa criminalità, con alto senso del dovere e non comuni doti professionali si prodigava infaticabilmente nella costante e appassionante opera di polizia giudiziaria che portava all'individuazione e all'arresto di pericolosi delinquenti, spesso appartenenti ad organizzazioni mafiose anche a livello internazionale. Assassinato in un vile e proditorio agguato tesogli da un killer, pagava con la vita il suo coraggio e la dedizione ai più alti ideali di giustizia. Palermo, 21 luglio 1979».
Il complesso della Polizia di Stato di Enna bassa è a lui intitolato.
E’ ricordato al Centro F.B.I. di Quantico (U.S.A.) con un busto.
Gli amici giornalisti lo definirono “lo sceriffo buono”.