La Squadra Mobile e l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Enna hanno eseguito la misura cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Enna, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di Enna per maltrattamenti in famiglia.
Pochi giorni fa, gli anziani genitori chiedevano l’intervento della Volante, tramite il Numero Unico di Emergenza 112, poiché il figlio era andato in escandescenza e li minacciava di morte. dopo avere distrutto parte delle suppellettili con un manganello in ferro.
Solo l’immediato intervento degli Agenti della Polizia di Stato ha permesso di bloccare il giovane.
I genitori e gli altri congiunti presenti venivano quindi ascoltati in Questura: hanno raccontato di anni di violenza e soprusi di vario genere. Il lungo periodo trascorso in casa, dovuto all’emergenza sanitaria, ha aumentato ulteriormente la tensione del ragazzo, culminato in atti di violenza e ripetute minacce di morte.
Raccolti tutti gli elementi probatori e dopo i dovuti riscontri, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, a seguito della presentazione da parte degli inquirenti di un dettagliato rapporto, valutata la gravità dei fatti, chiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari in sede la custodia cautelare in carcere, provvedimento coercitivo eseguito nell’immediatezza.
Dopo gli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Enna.
Il giovane, preso coscienza di quanto commesso anche nel recente passato, prima di lasciare l’abitazione familiare, ha avuto modo di scusarsi con i genitori e gli altri parenti.
La Polizia di Stato, grazie ad un intervento immediato, ha permesso che i fatti non degenerassero e successivamente ha raccolto fonti di prova fondamentali per porre fine ai maltrattamenti subiti da un’intera famiglia.