Nella mattinata del 14 febbraio 2020, a Enna, presso l’Istituto di Istruzione Superiore “A. Lincoln” di Enna, si è svolta la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”, che rientra nel novero delle attività permanenti della Polizia di Stato contro la violenza di genere.
Per l’occasione, all’interno del cortile della Scuola, è stato allestito il camper della Polizia di Stato della Questura di Enna che ha ospitato un ufficio mobile pronto a ricevere le segnalazioni di chi è in cerca di aiuto, con la presenza di personale specializzato in materia della Divisione Polizia Anticrimine, dell’Ufficio Sanitario, della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica, della Sezione di P.G. della Polizia di Stato e della Polizia Stradale. Ha pure preso parte all’evento personale sanitario qualificato del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Umberto I” di Enna e della Direzione Centrale Operativa 118 del bacino di Caltanissetta-Agrigento-Enna e volontarie dei Centri Anti-violenza del territorio. Presenti magistrati della Procura della Repubblica di Enna e altri esperti del sociale.
Ai giovani studenti, accompagnati dal Dirigente scolastico e dai docenti dell’Istituto, sono state illustrate le diversificate iniziative intraprese e le prassi consolidate, che realizzano un intervento immediato, efficace e riservato, in materia di assistenza, cure mediche, sostegno psicologico, percorsi di accoglienza e procedure operative. Diffuse pure brochure tematiche.
Il Personale della Polizia di Stato, i Magistrati, i Sanitari, i Rappresentanti delle Associazioni e gli altri Esperti, inoltre, presso l’auditorium dell’Istituto, hanno tenuto ai ragazzi delle diverse classi e dei vari indirizzi, presenti numerosi, delle brevi conferenze a tema, al fine di rendere concreta l’attenzione al contrasto del fenomeno criminale della violenza di genere e la necessaria tutela delle vittime, illustrando la recente adozione del provvedimento legislativo noto come “Codice Rosso”, che prevede una “corsia preferenziale” per questo tipo di emergenze in materia di soccorso, assistenza socio-sanitaria e legale e con indagini più veloci, al fine di tutelare maggiormente le vittime di violenza domestica e di genere. Si è pure parlato di altri tipi di intervento, sia di natura preventiva che repressiva, e del c.d. “Codice Rosa”, indicativo di un percorso assistenziale presso le strutture sanitarie. Letto anche, da parte di una regista, un brano drammatico che ha suscitato intense riflessioni da parte dei presenti per affermare e riaffermare la “parità di genere”. Sono stati ricordati, inoltre, l’importanza dei “Centri Antiviolenza” e delle Associazioni e delle Amministrazioni del territorio che si occupano della tutela delle donne, con le quali la Polizia di Stato intrattiene intensi e proficui rapporti per migliorare le prassi operative di prevenzione e contrasto dello specifico fenomeno.