Nel pomeriggio di martedì 2 aprile, a seguito di approfondite indagini svolte nello scorso mese di marzo, la Polizia di Stato di Nicosia ha eseguito la misura cautelare del Divieto di Avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna, a carico di P.S., classe 1971, recentemente deferito per i medesimi fatti all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi nonché per lesioni aggravate ai danni di una giovane donna, e già destinatario di un provvedimento di ritiro cautelativo di armi ai sensi dell’art. 39 TULPS.
La misura cautelare in oggetto mira ad impedire la reiterazione di condotte criminose che, maturate nel contesto di una relazione extraconiugale, culminavano in vessazioni di vario genere (controllo soffocante degli spostamenti e delle frequentazioni della vittima, ripetuti controlli e limitazioni nella libertà di utilizzo del suo telefono cellulare, ecc.) nonché in reiterate minacce di morte ed aggressioni verbali e fisiche.
Dalle indagini effettuate successivamente ad un intervento effettuato dalla squadra volante, gli investigatori della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di P.S. di Nicosia riuscivano ad appurare che in almeno un’occasione l’indagato colpiva la vittima, percuotendola con calci e pugni e provocandole lesioni personali giudicate guaribili in trenta giorni. Mentre, in una seconda circostanza, percuotendole il capo con un telefono cellulare le cagionava un trauma contusivo - frontale.
Ancora una volta, il costante impegno e la professionalità dimostrata dagli uomini e dalle donne del Commissariato di P.S. Nicosia permetteva di raggiungere standard di prevenzione e sicurezza ottimali, nonché risultanze investigative di notevole importanza, tutelando le vittime di gravi reati.