Nella giornata del 7.08.2017, personale del Commissariato distaccato di P.S. di Nicosia, diretto dal Commissario Capo dr.ssa Chiara Ricco Galluzzo, ha denunciato in stato di libertà due nicosiani per il reato di furto aggravato, perché ritenuti responsabili di allaccio fraudolento alla rete idrica pubblica, gestita dall’azienda Acqua Enna, violando il combinato disposto p.e p. dagli artt.624 e 625 c.p.
In particolare, nel corso di un’ispezione sulla rete idrica effettuata dai tecnici dell’azienda di Acqua Enna nelle contrade di Paravola Soprana e Albereto di Nicosia, veniva accertato un allaccio abusivo costituito da un collare di presa in politilene installato sulla condotta idrica, dal quale fuoriusciva un tubo in plastica, che tramite una giuntura collegava l’appresamento verso alcune abitazioni private.
A seguito di tale circostanza, personale dipendente del Commissariato in servizio di volante per il controllo del territorio si recava sul posto e, dopo aver verificato l’effettivo percorso dei tubi allacciati alla rete, acclarava che effettivamente non si trattava di una banale perdita idrica, bensì di un allaccio che abusivamente riforniva le abitazioni private delle persone che successivamente venivano identificate e denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, per il reato di furto aggravato.
Nella giornata del 7.08.2017, personale del Commissariato distaccato di P.S. di Nicosia, diretto dal Commissario Capo dr.ssa Chiara Ricco Galluzzo, ha denunciato in stato di libertà due nicosiani per il reato di furto aggravato, perché ritenuti responsabili di allaccio fraudolento alla rete idrica pubblica, gestita dall’azienda Acqua Enna, violando il combinato disposto p.e p. dagli artt.624 e 625 c.p.
In particolare, nel corso di un’ispezione sulla rete idrica effettuata dai tecnici dell’azienda di Acqua Enna nelle contrade di Paravola Soprana e Albereto di Nicosia, veniva accertato un allaccio abusivo costituito da un collare di presa in politilene installato sulla condotta idrica, dal quale fuoriusciva un tubo in plastica, che tramite una giuntura collegava l’appresamento verso alcune abitazioni private.
A seguito di tale circostanza, personale dipendente del Commissariato in servizio di volante per il controllo del territorio si recava sul posto e, dopo aver verificato l’effettivo percorso dei tubi allacciati alla rete, acclarava che effettivamente non si trattava di una banale perdita idrica, bensì di un allaccio che abusivamente riforniva le abitazioni private delle persone che successivamente venivano identificate e denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, per il reato di furto aggravato.