Nei giorni scorsi gli uomini dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Enna hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare - disposta dal G.I.P. preso il Tribunale di Enna, - a carico di una donna, classe 1961, resasi responsabile delle ipotesi delittuose aggravate di maltrattamenti in famiglia, tentata violenza privata e abbandono di persona incapace, in danno della madre convivente.
I FATTI
In particolare, da anni l’anziana donna, invalida ed incapace di provvedere a se stessa, aveva accolto in casa la propria figlia bisognosa. Quest’ultima la sottoponeva a continui maltrattamenti e vessazioni psicologiche, sgridandola con pesanti insulti e rifiutandosi di prestarle assistenza allorquando la stessa chiedeva aiuto. Il pesante clima familiare, instaurato dalla donna e culminato addirittura in un tentativo di costringere la genitrice a licenziare la badante, convinceva l’anziana signora a denunciare la figlia convivente. I poliziotti ennesi iniziavano, dunque, un’articolata attività di indagine ed attraverso l’acquisizione delle dichiarazioni di vari testimoni, riuscendo a ricostruire i diversi episodi criminosi.
Le positive risultanze investigative venivano rassegnate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna ed il p.m. titolare delle indagini, nella persona del Sostituto Procuratore dott.ssa Stefania Leonte, richiedeva al G.I.P. l’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare ex art. 282 bis c.p.p.