Enna, viaggiavano a bordo di una macchina stipata di merce rubata. Insospettiti, i poliziotti approfondivano il controllo: appurando si trattasse di oggetti di provenienza furtiva, rintracciavano il titolare, cui restituivano quanto illecitamente sottratto. Arrestati dalla Polizia di Stato un aidonese ed un soggetto proveniente dalla Romania.
La scorsa notte, gli uomini della Squadra Mobile di Enna unitamente agli uomini del Commissariato di Leonforte, hanno tratto in arresto 2 soggetti, uno con precedenti di polizia e l'altro incensurato, responsabili, in concorso tra loro, del reato di cui all’art. 624 c.p. in relazione all’art. 625 nr. 5 c.p., per essere stati colti nella flagranza del reato di furto di diversi oggetti agricoli, consumato in danno di un’azienda agricola in contrada Sant’Antonino, agro del comune di Enna, e denunciato uno dei due anche per l’illecito penale di porto di oggetto atto ad offendere, essendo stato sorpreso in possesso di un coltello di genere vietato.
I FATTI
In particolare – nell’ambito dell’implementazione dei servizi di controllo del territorio e prevenzione dei reati contro il patrimonio, disposti dal Sig. Questore della provincia di Enna, gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte procedevano a controllare le contrade rurali dei comprensori di Assoro, Enna e Barrafranca.
In tale contesto, osservavano i movimenti sospetti di due giovani, che venivano notati dagli agenti introdursi all’interno di un’azienda agricola sita in contrada Sant’Antonino, sostarvi per diverso tempo, per poi allontanarsi a bordo un’autovettura Fiat Punto di colore bianco ed osservandosi intorno come se temessero di essere notati e controllati.
Pertanto, i poliziotti dei due Uffici decidevano di bloccare l’autovettura e controllarla. L’intuizione investigativa degli agenti si rivelava corretta, in quanto, all’interno dell’autovettura con a bordo i due giovani venivano rinvenuti una motosega e altri attrezzi agricoli per un valore complessivo di circa 5.000 euro, verosimilmente provento di furto. La perquisizione permetteva, inoltre, di rinvenire in una tasca dei pantaloni di uno dei due, un coltello di genere vietato.
L’ulteriore attività investigativa permetteva di appurare – grazie al riconoscimento della merce operata dal legittimo proprietario – come la stessa fosse stata asportata poco prima dall’azienda agricola
Alla luce dell’attività di indagine, i due venivano arrestati in flagranza di reato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini, condotti presso la casa circondariale di Enna.
Uno dei due veniva denunciato, ai sensi dell’art 4 della L. 110/75 per porto in luogo pubblico di oggetto atto a offendere senza giustificato motivo.
Il materiale rinvenuto veniva, infine, restituito al legittimo proprietario.