Tentava un “colpo” in un appartamento in Enna, ma veniva bloccata, insieme alla giovanissima complice, dalla Polizia di Enna, con gli attrezzi utilizzati per lo scasso; grazie anche ai successivi accertamenti svolti dai poliziotti, la minore veniva denunciata alla Procura della Repubblica competente; arrivata la condanna definitiva, la giovane, rintracciata dalla Polizia a Frosinone, viene assicurata alla giustizia per scontare la pena inflitta
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Enna, diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti, in collaborazione con la Squadra Mobile di Frosinone, hanno arrestato, in esecuzione dell’Ordine per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, una giovane nomade – con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e gli stupefacenti – classe 1993, che dovrà scontare la pena conseguente a condanna, per essere stato riconosciuta colpevole del reato di furto aggravato.
I fatti risalgono all’aprile del 2011, quando la donna, all’epoca minorenne, in concorso con un'altra giovanissima ragazza (quest’ultima allora ancora infra - quattordicenne), tentò di mettere a segno un furto ai danni di un’abitazione sita nel centro ennese. All’epoca le due giovani però, immediatamente dopo il tentativo di furto, furono bloccate dalle volanti dell’UPGSP, che le ritrovarono, fra l’altro, in possesso di arnesi atti all’effrazione. I successivi accertamenti condotti dalla Squadra Mobile permettevano di cristallizzare definitivamente le responsabilità della giovane donna, che veniva, pertanto, deferita alla Procura della Repubblica minorile presso il Tribunale di Caltanissetta.
Nel maggio 2015, il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta infliggeva la condanna per i fatti in argomento, pronuncia che condannava la donna alla pena di mesi 9 di reclusione ed euro 256,00 di multa.
Divenuta definitiva la sentenza, la donna diveniva destinataria del provvedimento della Procura della Repubblica per i Minorenni di Caltanissetta, che ne ordinava l’esecuzione. La donna, però, non veniva rintracciata in questo centro, ma grazie agli investigatori della Squadra Mobile di Frosinone, veniva individuata in quel capoluogo, che eseguivano il provvedimento in parola ed accompagnavano la giovane donna presso un Istituto di detenzione di Roma, per scontare la pena conseguente alla condanna inflitta.