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Arrestati passeurs che facevano entrare in Italia pregiudicati albanesi

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Collaborazione tra le Squadre Mobile di Cuneo e Trieste, respinto un pregiudciato per omicidio ed arrestati chi ne aveva favorito l'ingresso

A gennaio, in Cuneo, si era verificata una violenta rapina ai danni di una persona anziana che era stata pesantemente malmenata da due individui che ne avevano atteso l'arrivo in garage ; la colluttazione, verosimilmente finalizzata a consumare una rapina in abitazione, si concludeva con la fuga dei due rapinatori, con un orologio di valore, e lesioni di oltre 30 giorni per la vittima. La indagini della Squadra Mobile, sezione anti-rapina, consentivano, dapprima, di individuare e trarre in arresto uno dei due rapinatori , PECI Elidor, residente a Verzuolo (CN) che è stato condannato dal Tribunale di Cuneo alla pena della reclusione per anni 3 e mesi 6 . Il PECI ammetteva di aver partecipato alla rapina ma non rivelava i nomi dei complici. Le attività tecniche, avviate per individuare gli altri autori della rapina consentivano, da un lato, di sequestrare, presso l'abitazione di un altro pregiudicato cuneese di origine albanese, gli indumenti utilizzati dal PECI per commettere la rapina, e, dall'altro, di monitorare un gruppo di cittadini albanesi domiciliati nel varesotto nell'area di Castellanza. L'operazione consentiva di acquisire la notizia che il gruppo monitorato era in procinto di organizzare l'ingresso, in Italia, attraverso il valico di Trieste, di due connazionali che si stavano nascondendo tra il confine della Slovenia e dell'ungheria ; le modalità con cui i due dovevano spostarsi, di notte, a piedi, senza viveri e vestiti di ricambio, portavano a ritenere, da subito, che il loro ingresso sarebbe stato illegale perché espulsi o ricercati. Veniva organizzato, così, unitamente alla Squadra Mobile di Trieste un servizio di osservazione del valico che consentiva di intercettare i soggetti monitorati unitamente ai due passeggeri che, nell'occasione, presentavano passaporti riportanti generalità "pulite" . Il successivo esame foto-dattiloscopico, però, ne evidenziava i precedenti, anche gravissimi - uno di due era stato condannato per omicidio - e due precedenti espulsioni. I passeggeri, quindi, venivano arrestati per aver fatto reingresso illegale in Italia e respinti in Slovenia. Sulla scorta degli elementi raccolti dalla Squadra Mobile la Procura di Trieste richiedeva ed otteneva dal G.I.P. ordinanze di custodia cautelare a carico dei due "passeurs" nonché il sequestro, finalizzato alla confisca, dell'autovettura utilizzata per procurare l'ingresso illegale in Italia. Nei giorni scorsi a Castellanza (VA), gli uomini del Commissariato di Bustoarsizio individuavano l'autovettura, che veniva sequestrata, e traevano in arresto uno dei due destinatari della custodia cautelare in carcere. Ancora ricercato il complice. L'operazione della Squadra Mobile è di estrema importanza per i soggetti coinvolti nonché per l'area in cui è avvenuta. Non si escludono, infatti, collegamenti tra i soggetti monitorati ed alcune rapine, anche, in villa, consumate da soggetti extracomunitari . Nella violenta rapina in villa consumata a gennaio in Madonna dell'Olmo, infatti, l'autovettura rapina veniva rinvenuta proprio a Castellanza (VA) luogo di domicilio dei due passeurs arrestati.
19/08/2014

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